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II
GUERRA
MONDIALE
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GUERRE
MODERNE
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Articoli di approfondimento
Serie di articoli di approfondimento in formato pdf.
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ITALIAN XXVI ARMY CORPS IN ALBANIA, SELECTED ORDERS OF BATTLE AND STRENGTHS, 1940 - 1941
di Alexis Mehtidis |
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CORRELAZIONI
Altre divisioni italiane che combatterono insieme alla Div. Corazzata Ariete furono:
- 133ª Divisione Corazzata "Littorio"
- 136ª Divisione Corazzata "Giovani Fascisti "
- 15° R.E.Co Cavalleggeri di Lodi
- 101ª Divisione Motorizzata "Trieste"
- 1ª Divisione di fanteria da montagna "Superga"
- 23ª Divisione di Fanteria da montagna "Ferrara"
- 31ª Rgt. di Fanteria "Siena"
- 19ª Divisione di Fanteria da montagna "Venezia"
- 53ª Divisione di Fanteria da montagna "Arezzo"
- 3ª Divisione Alpina "Julia"
NOTE:
1 - In questo periodo il 31° Rgt. Carri venne sostituito dal 131° costituito con battaglioni del 3° e 4° reggimento, dotati di carri Somua S35 e Renault R35 di preda bellica mentre mentre perse il 1° Reggimento Bersaglieri che venne destinato alla difesa di Napoli.
2 - Il XX C.d.A. verso la fine del 1942 era ridotto oramai a brigata.
Ne faceva parte il Comando "Ariete", "Monferrato" (blindato di cavalleria appena giunto) coi resti del "Nizza", la 2ª cp bersaglieri del 12°, la 66ª "Trieste" e qualche pezzo di artiglieria. Il XX divento' quindi un Raggruppamento che prese il nome dal suo generale Cantaluppi.
Ad Agheila la forza italiana contava di 26 Btg. di fanteria, di 42 carri M, di 15 semoventi e 19 blindo.
Il 24 Novembre Rommel giunse ad El Agheila dove erano in fase di formazione alcune divisioni italiane che si unirono al ripiegamento: la Divisione "La Spezia", la corazzata "Centauro" e la Divisone "Giovani Fascisti".
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Bibliografia e Siti Web
Per ulteriori approfondimenti si consigliano i seguenti libri:
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STORIA DELLA GUERRA DI GRECIA
di M.Cervi
Rizzoli - 343 pp |
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GUERRA D'ALBANIA
di G.C.Fusco
Feltrinelli - 128 pp |
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LE GUERRE ITALIANE 1935-1943
di G.Rochat
Einaudi - 460 pp |
|
L'ARMATA NEL DESERTO - Il segreto di El Alamein
di A.Petacco
Mondadori - 245 pp con 35 foto in b/n |
Come sito web si consiglia: Regio Esercito
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131ª DIVISIONE CORAZZATA "CENTAURO"
Trae le sue origini dalla 1ª Brigata Motomeccanizzata costituita il 1° giugno 1936 a Siena sul 5° Reggimento Bersaglieri. Il 15 luglio 1937 incorporo' anche il 31° Reggimento Fanteria Carrista e divenne la 1ª Brigata Corazzata, il 20 aprile 1939 incorpo' anche il 131° Rgt. Artiglieria Corazzata duvenendo cosi' la 131ª Divisione Corazzata Centauro cosi organizzata:
31° Rgt. Fanteria Carrista su tre battaglioni carri L:
-
I (ex Btg. Autonomo VII);
-
II (ex Btg. Autonomo VIII);
-
III (ex Btg. Autonomo X);
-
IV (ex Btg. Autonomo XXXI)
5° Rgt. Bersaglieri su tre battaglioni:
-
XXII Battaglione Motociclisti;
- XIV e XXIV Battaglione Autoportato
131° Rgt. Artiglieria Corazzata su tre Gruppi (I-II-III) ognuno armato con
75/27 trainati
di complemento vi erano la
131ª Sezione Sanità, il
131° Autoreparto e le due sezioni Carabinieri (79ª e 80ª).
Nell'estate del 1940, al comando di Giovanni Magli, in previsione dell'invasione alla Grecia, la Divisione fu stanziata in Albania a Tirana e si dislocò nella zona Klisura-Tepeleni-Argirocastro sotto il XXV Corpo d'Armata.
In totale il 28 ottobre 1940 parteciparono all'offensiva oltre ai 4000 uomini in organico, quattro battaglioni carri veloci del 31° Rgt. Carristi, la compagnia carri veloci del 2° Rgt. Bersaglieri e una compagnia della Guardia alla Frontiera, dotata di vecchi carri armati Fiat 3000/21 e Fiat 3000/30.
All’alba del 28 ottobre, le truppe italiane dislocate in Albania comprendenti oltre alle Divisione "Centauro", un Gruppo "litorale", le divisioni di fanteria "Siena", "Ferrara", "Piemonte", "Parma", "Venezia", "Arezzo" e la Divisione Alpina "Julia" varcarono la frontiera greca e penetrarono in territorio nemico.
Le Divisioni "Ferrara", "Centauro" e "Siena" avanzarono lungo il litorale puntando alla conca di Giànnina (Ioannina) superando il fiume Kalamas.
Alla loro sinistra la Divisione "Julia" punto' invece sul passo di Metsovo per tagliare i collegamenti dei greci tra l’Epiro e la Macedonia.
Piu' a nord, la "Parma" e la "Piemonte" si attestarono a difesa della conca di Corcia. Le condizioni atmosferiche pessime, favorirono i difensori e tra il 29 e il 30 ottobre riescirono a respingere l'attacco italiano. Il 1 novembre i greci contrattaccarono e la "Centauro" il giorno dopo ebbe il suo battesimo del fuoco. La Divisione corazzata e quelle di fanteria, comprese la "Venezia" e l'"Arezzo" giunte dal confine jugoslavo, dovettero ripiegare facendo ritorno a Tepeleni.
Qui la Divisione fu frazionata per andare in soccorso delle divisioni di fanteria che ancora combattevano ("Ferrara", "Modena" e "Siena")
Il 9 novembre, il generale Ubaldo Soddu assunse il comando del Gruppo di armate di Albania, al posto di Visconti Prasca, ma la situazione non cambio' anche se lo schieramento del Gruppo d'Armate di Albania, avendo ricevuto le divisione alpine, venne riorganizzato in due armate:
- la IXª , agli ordini del generale Vercellino, schierata tra la Macedonia e il Pindo, comprendente le divisioni "Piemonte", "Arezzo", "Parma", "Venezia", "Julia", "Bari" e "Tridentina";
- la XIª, agli ordini del generale Geloso in Epiro, comprendente le divisioni "Ferrara", "Centauro" e "Sien"a.
Il 12 dicembre arrivarono via mare dall'Italia i carri M del IV Battaglione del 32° Reggimento Carristi della Divisione "Ariete", e fu alle dipendenze del 31°.
Il 27 dicembre fino alla meta' di gennaio la "Centauro" venne riorganizzata, il II battaglione carri L. fu inviato verso Himara, il IV fu dislocato nella zona di Logorath, il I nella valle della Voiussa a nord di Tepeleni, mentre il III fu trasferito nella valle del Devoli al di fuori delle dipendenze del 31°. Nel febbraio il comando divisionale passo' a Pizzolato.
Comunque decisivi per le sorti della campagna non furono tanto i carri quanto le divisioni alpine. Fu grazie a loro che il fronte albanese alla fine di dicembre si stabilizzo' . Cavallero assunse ufficialmente il comando delle truppe italiane in Albania.
Pur stabilizzandosi l'Italia partita con il ruolo di invasore si trovo' a sto punto invasa in Albania tanto che Mussolini sara' costretto a chiedere aiuto a Hitler.
Ai primi di gennaio del 1941, insieme al II Btg., due compagnie carri M del IV furono dislocate nella stretta di Klisura, punto strategico sia per la difesa che per un'eventuale attacco. Il 27 gennaio provarono ad attaccare con il solo risultato di perdere sette carri nel tentativo di attraversare il fiume Desnizes.
Nel mese di febbraio in queste azioni vennero persi altri due carri M 13/40 nella stretta di Zagorias.
Verso la fine del febbraio 1941 il grosso della divisione si raduno' nella zona di Glava ed opero' a rinforzo della divisione Siena contro le posizioni greche di q. 731 di zona Monastero, sino al 15 marzoe anche qui persero alcuni carri
Nel mentre stava per aprirsi un altro fronte. In Jugoslavia il 26 marzo un gruppo di ufficiali serbi contrari all'intesa con la Germania di Hitler (Patto Tripartito) rovesciarono con colpo di stato il governo di Zvetkovic e del reggente Paolo.
Sul trono sali' il giovane Pietro II che affido' l'incarico di formare un nuovo governo al generale Simovic.
Hitler diramo' subito ordini per schiacciare la Jugoslavia militarmente e politicamente.
I nostri comandi militari ordinarono il rinforzo della linea difensiva lungo il confine tra l'Albania e la Jugoslavia, dove si prevedeva una sicura azione offensiva nemica.
Il 31 marzo la Centauro fu trasferita a Scutari, per fronteggiare le forze della Jugoslavia, alle dipendenze del XVII Corpo d'Armata.
Per quasi tutta la prima meta' del mese di aprile la "Centauro" svolse contrattacchi nel settore di Puka e Kukes. Il 13 aprile abbe nel settore di Scutari un violento scontro contro i fanti e i carri jugoslavi (vecchi Renault FT), tanto da farli ritirare e attaccarli riuscendo a sfondare il 15 aprile le linee nemiche presso Kopliku. Cio' indusse gli jugoslavi a chiedere un armistizio ma rifiutato, gli italiani continuarono l'offensiva. Furono formate due colonne, una denominata "nord" comprendente la Divisione "Centauro" e la "March" con l'obiettivo di puntare su Ragusa ed una "sud" comprendente la divisione "Messina" con l'obiettivo di puntare su Cattaro.
La Divisione avanzo' e occupo' Podgorza, Niksic, Trebinje e il 17 aprile entro' a Ragusa ((Dubrovnik), dove si incontro' con le avanguardie della Divisione "Littorio" e delle Divisioni Celeri, inserite nella 2ª Armata Italiana, proveniente da Zara.
Il 18 aprile fu firmata la resa jugoslava e la "Centauro" fu richiamata nuovamente in Grecia , dove vi rimase sino all'11 maggio quando, con le truppe tedesche penetrate stabilmente nel Peloponneso, si imbarco' per rientrare in Italia.
Rientrata in Italia la divisione fu smembrata e riorganizzata e sino all’agosto 1942 ricevette personale e nuovo materiale nella zona del Friuli e del Piemonte.(vedi nota)
Venne messa sotto il comando del generale Calvi di Bergolo e inquadrata nel XXII Corpo d'Armata per essere trasferita via mare e aviotrasportata in Africa con questo organico:
15° R.E.Co "Cavalleggeri di Lodi";
31° Rgt. Carristi su tre battaglioni Carri M (XIV-XV-XVII)
5° Rgt. Bersaglieri su un Battaglione Motociclisti (XXI) e due autoportati (XIV-XXIV)
131° Rgt. Artiglieria Corazzata su tre Gruppi piu uno semoventi
- I e II Gruppo 75/27 (trainati);
- III Gruppo 105/28 (trainati);
- DLIV Gruppo semoventi su semoventi 75/18;
XXXI Battaglione del Genio;
131ª Sezione Sanità;
131ª Sezione Sussistenza.
Nell’agosto del 1942 la divisione inizio' il trasferimento in Libia ma a causa di del siluramento di alcune navi di trasporto e dall'abbattimento degli aerei, la divisione vi giunse a ranghi largamenti incompleti. Questi man mano che arrivavano venivano inviate al fronte aggregate ad altre grandi unità, sia italiane sia tedesche.
La maggior parte dei carri (XIV e XVII Battaglione) operarono sotto il comando del Raggruppamento Cantaluppi o XX Corpo d'Armata divenendone in pratica la "Centauro" essendo l'ossatura principale costituita dai suoi battaglioni.
Il 23 gennaio 1943 vi fu la caduta di Tripoli e dal fronte russo fu richiamato il generale Messe e venne nominato da Mussolini, comandante delle forze italiane in Tunisia (I Armata).
Al generale Messe tocco' l'arduo compito di organizzare e distribuire le unita' in due Corpi d'Armata (XX e XXI).
La Divisione "Centauro", ricreata in pratica sul campo, pote' contare nel 1943 di queste unita':
- Btg. carri XIV/31°, XVII/32° e una compagnia semoventi del XVI/32°; Raggruppamento Esplorante Corazzato "Lodi", Raggruppamento Artiglieria Volpi (in pratica gli elementi dell'ex Raggruppamento Cantaluppi)
- 132° Controcarri formato con i resti delle divisioni Ariete, Littorio e Trieste.
- 7° Rgt. Bersaglieri del Col. Luigi Bonfatti che morira' nella battaglia di Kasserine
La Divisione "Centauro" durante il
secondo combattimento di Tebourba (10-12 dicembre 1942) fu schierata insieme alla 1ª Div. Ftr. "Superga" nel settore di Gafsa-el Quettar sotto il comando di von Armin della V Panzearmee.
La "Centauro" combatte' nelle due battaglie di Gafsa e nonostante avesse tenuto il fronte tanto che alcuni reparti riuscirono a ritirarsi, la divisione italiana fu praticamente annientata.
I
suoi reparti di bersaglieri furono aggregati al Kampfgruppe Manteuffel ed i carri, sempre sotto comando italiano, alla 10ª Panzerdivision. Combatterono quindi a Kasserine, nella battaglia del Mareth, sull'altopiano dell'Akarit, nelle zone di Tunisi e Biserta.
Il 5 aprile 1943, la divisione cesso' di esistere quale grande unita', mentre alcuni suoi reparti continuarono a combattere in rinforzo alla divisione "Pavia" ed alla D.A.K. tedesca, sino al 14 maggio allorche' a Enfidaville cesso' la disperata resistenza dell’Asse.
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