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LA MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE (M.V.S.N.)

MVSNTutto risale da un’idea di Mussolini gia’ nel 1921 quando il PNF costitui’ le squadre d’azione, ben un’anno prima della marcia su Roma. . Appena nominato Primo Ministro (28 ottobre 1922) e quindi con la «costituzionalizzazione» del fascismo si rese necessario convertire le squadre d'azione in una vera e propria milizia riconosciuta dallo stato. Il 12 gennaio del 1922 le squadre d’azione vennero formalmente sciolte ed immediatamente venne formata una commissione formata da Finzi, De Bono, De Vecchi, Balbo e Teruzzi che elaboreranno il testo del Regio Decreto n° 31 del 14 gennaio 1923, giorno dell’ufficializzazione della Milizia.

Legalizzate le squadre d’azione o meglio da ora la Milizia Volontaria fu preposta a mantenere sul territorio italiano l'ordine pubblico ed a difendere gli interessi nazionali politici.
In pratica furono un doppione sia delle forze dell'Ordine che dell'Esercito che pero’ a loro differenza prestarono giuramento al Duce e non al Re.

Il 4 agosto 1924 vi fu, secondo molti fascisti, l'"evirazione della Milizia" senza pensare che invece questo fu il passo che porto’ alla dittatura. In questa data fu stabilito con apposito decreto (n. 1292) che le forze delle Milizie sono da questo momento soggetti alle stesse disposizioni disciplinari e penali di quelli appartenenti al Regio Esercito.
Da questo momento e per tutto il periodo fascista si videro cosi’ militi con tre divise e altrettanti gradi diversi (Esercito – Milizia – Partito) insomma la classica confusione all’italiana.
L'appartenenza alla MVSN infatti non esonerera' dagli obblighi di leva; il milite svolse regolarmente il suo servizio militare presso il Corpo a cui è assegnato, e al quale tornerà per gli eventuali richiami.

Con l' attribuzione dei poteri (Legge n. 2263 - 24 dicembre 1925), Mussolini acquisira' poteri pressoché assoluti e di conseguenza la M.S.V.N divenne la sua Polizia politica , militare nonche’ Guardia.
I volontari aumentano dai primi 139.000 arruolati del 1923, si arriva, alla fine del 1930 a 396.00 uomini, che diverranno addirittura 534.000 a marzo del 1939.

Per la guerra in Africa Orientale furono approntate delle divisioni CC.NN, dei Battaglioni CC.NN., delle Colonne CC.NN., dei reparti non combattenti, di logistica, di stampa e propaganda, di cappellani e di assistenza aanitaria e vennero inglobate nei vari corpi d'armata.

Le divisioni CC.NN. erano formate da tre legioni. Le legioni a loro volta erano composte da due battaglioni CC.NN. piu una compagnia mitraglieri, una batteria sommeggiata e a volte di una sezione lanciafiamme. Normalmente completavano la divisione
- un Btg. mitraglieri
- un Gruppo cannoni 65/17 del R.E.
- due Btg. complementi CC.NN.
- una Compagnia speciale Genio (mista)
- una Sezione CC.RR.
Vi era un Ufficio Commissariato piu' le sezioni Sanità, Sussistenza, un autoreparto misto e un reparto salmerie divisionali

I Battaglioni CC.NN. in Etiopia erano composti da Gruppi Battaglioni. Quest'ultimi composti da 4 Btg e una Cp. mitragliatrici, a volte potevano avere anche un Comando.

Le colonne CC.NN. in genere erano composte come una divisione solamente con un battaglione.
MVSN
Il battesimo del fuoco le divisioni CC.NN. lo ebbero nel 1935 quando furono impiegati nella guerra d'Etiopia. In questa guerra di colonizzazione la Milizia dislochera' sette divisioni CC.NN. ("23 Marzo", "28 Ottobre", "21 Aprile", "3 Gennaio", "1° Febbraio", "Tevere" e "Cirene", trasformata poi in 63ª fanteria); due gruppi di battaglioni (Eritrea", 6° Gruppo), più alcuni reparti minori. Impiegando un totale di 5.611 ufficiali e 162.390 camicie nere. La campagna militare si concludeva sette mesi dopo con l’entrata ad Addis Abeba delle truppe italiane e con circa 1.290 caduti per la Milizia. Una parte di militi rimasero in loco con compiti di polizia coloniale.

Nel 1936 con l’inizio della guerra civile spagnola, si costitui' il Corpo Truppe Volontarie, inviato in appoggio alle forze del Generale Francisco Franco. Di tale contingente, circa 20.000 unità erano militi inquadrati su tre divisioni, che nel 1937 saranno ridotte a due divisioni e successivamente ad una, a cui se ne affiancherà un'altra fornita dal Regio Esercito.
Nel 1938 anche l’ultima divisione della Milizia venne smobilitata; permasero invece sul territorio spagnolo alcune unità minori di camicie nere.
Le divisioni CC.NN. non furono organizzate come Gruppi Banderas.
I volontari della Milizia furono protagonisti nella conquista di Malaga e Bilbao ed ancora nelle battaglie dell'Ebro e di Santander, nonché a Guadalajara, Tortosa e Levante, per poi entrare a Madrid assieme ai nazionalisti di Franco.
La guerra civile spagnola si concluse il 26 gennaio 1939; la Milizia avra’ 4.150 feriti e perdera’ circa 3.298 militi.

Nel 1939 per l'invasione dell'Albania furono inviati su due Gruppi sei battaglioni (XCII Firenze, XL Verona, LXXVI Copparo, XCII Firenze, CXI Pesaro, CXII Roma e CLII Lecce). Furono rimpatriati ai primi di dicembre 1939.

Il 10 giugno 1940 tutte le unità della Milizia destinate al combattimento si trovarono inserite fra le Forze Armate.

Il 29 ottobre 1940 l’“Ordinamento di guerra della M.V.S.N” dispose che a ciascuna divisione del Regio Esercito venisse assegnata organicamente una legione della Milizia formata da due battaglioni ed una compagnia mitraglieri.

In Italia ed in Libia furono MVSNinquadrate e mobilitati 112.000 CC.NN. distribuite su 194 battaglioni d'assalto, da montagna, di complementi. Altri 81 battaglioni costieri, 51 battaglioni territoriali e 23 centurie costiere, con una forza complessiva di almeno 65.000 CC.NN..

Nell'Impero dell'A.O.I., altre 26.000 CC.NN. formarono 30 battaglioni inquadrati nell'esercito del Duca d'Aosta.

Un contributo importante le Milizie lo diedero alla Dicat Contraerea (85.000) e alla MILMART Milizia Artiglieria Marittima (25.000). Gli ufficiali provenivano dalle categorie in congedo dell'arma d'artiglieria e, in misura minore, dalle file degli ufficiali anziani della Marina mentre la truppa era costituita (analogamente alla MACA o Dicat) da volontari esenti da obblighi militari, giovanissimi avanguardisti, riformati, mutilati, reduci della Grande Guerra e, addirittura, non vedenti, destinati in virtù della loro particolare sensibilità acustica, all'impiego degli aerofoni.

In totale la Milizia offrì alla Patria piu' di 400.000 legionari.

Nel 1940 per la dura battaglia di montagna nelle Alpi francesi furono impiegati con eccellenti risultati 28 Battaglioni CC.NN..

Dall'ottobre 1940 all'aprile 1941, la M.V.S.N. impiegò nella campagna greco-jugoslava ben 56 battaglioni. Di questi ne perdette 27, di cui 20 di complementi assorbiti per riparare le perdite e 7 sciolti.

MVSNI volontari della Milizia operarono in nord Africa con 16.000 CC.NN. suddivisi su tre Divisioni (23 Marzo, 28 Ottobre e 3 Gennaio), due legioni (181ª e 203ª), due battaglioni composti con le ex Legioni Libiche e quattro battaglioni di CC.NN. mobilitati rispettivamente dalle quattro legioni di M.V.S.N. della Libia. Combatterono valorosamente a Sidi el Barrani, Berta e El Adem, Sollum, Bardia e Halfaya. Nessuna delle tre divisioni fece ritorno.

Stessa sorte tocco' ai circa trenta battaglioni che combatterono in difesa dell'Africa Orientale.

Nel 1941, si costituirono alcuni battaglioni d’elite di assaltatori, i cosi' detti Battaglioni M, contraddistinti dalle "M" rosse applicate alle fiamme nere della giubba. Nel corso della guerra si avranno in totale 22 Battaglioni M, più 4 da sbarco. Tra questi vi furono :

Gruppo di Btgg CC.NN. "M" "Montebello"
Gruppo di Btgg CC.NN. "M" "Valle Scrivia"
Gruppo di Btgg CC.NN. "M" "Leonessa"

Tutti e tre piu' la 63ª legione d'assalto "Tagliamento" furono impiegate prima con il CSIR e poi con l'ARMIR durante la campagna di Russia.

Alla caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943, nonostante qualche reazione isolata da parte di singoli plotoni, la maggioranza dei reparti della M.V.S.N. compresa la divisione corazzata "M" obbedirono al nuovo Capo del Governo Badoglio sino all'8 settembre. Dopo ripresero a combattere con la R.S.I.

Il 6 dicembre del 1943 vennero sciolte con Regio Decreto n.° 16




 


134ª DIVISIONE CORAZZATA "M" o "CENTAURO II"

divisione MPur facendo parte del Regio Esercito la Divisione "M" nacque da un accordo con il Regime Nazista per la costituzione di una divisione corazzata, che, inizialmente, avrebbe dovuto far parte della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, agli ordini diretti del Duce. Himmler in persona garanti' che i materiali necessari all'armamento della divisione sarebbero stati forniti dalla Germania, ed il nome provvisorio che le fu dato fu 1ª Divisione Corazzata Camicie Nere "M".

L'Italia forni si puo' dire solamente il personale tratto quasi esclusivamente dalla M.V.S.N., anche se per quest'ultimi non fu facile ottenerne il consenso da parte dello Stato Maggiore dell'Esercito in quanto in quel periodo esisteva in loro il concetto di allontanarne dall'Italia i reparti CC.NN dislocati all'estero, nell’imminenza del colpo di stato che stavano architettando.

I reparti della Milizia e la sua 1ª divisione corazzata M fu possibile averle ed addestrale in Italia solamente tramite un'escamotage infatti furono chiamati a Roma per la rivista in occasione del 1° febbraio, anniversario della fondazione della Milizia.

L'addestramento al combattimento di questa unita' d'elitè che pote' contare su 5700 uomini, inizio' a fine maggio, sotto la visione del del tenente Mayer e proseguì per tutto giugno e nei primi di luglio.



Nel maggio 1943 era cosi' organizzata:

Comandante: Console generale Alessandro Lusana

  • Gruppo Leonessa comandato dal 1° Seniore Ferdinando Tesi su:
    - 12 Pz. IV Ausf. G e 12 PzKpfw III Ausf. N
    - un battaglione Guastatori
  • Gruppo Btg.CC.NN. "Montebello" comandato dal Console Roberto Gloria su:
    - due Btg. di Fanteria legionaria motorizzata (VI "Vigevano" e XXX "Novara")
    - un Btg. Artiglieria (XII "Aosta") armato con 6 Stug III G
  • Gruppo Btg.CC.NN. "Tagliamento" comandato dal Console Ermacora Giuliani su :
    - due Btg. di Fanteria Legionaria motorizzata (LXIII "Udine" e LXXIX "Reggio Emilia")
    - un Btg. Artiglieria (XLI "Trento") armato con 6 Stug III G
  • Raggruppamento Artiglieria "Valle Scrivia" comandato dal 1°Seniore F.Gallerani su due Gruupi ognuno composto da tre batterie
  • Reparto misto del Genio con compagnie Artieri, telegrafisti e Radiotelegrafisti
  • Nucleo sanità della Divisione "Centauro"
  • Nucleo sussistenza della Divisione "Centauro"
  • Autoreparto della Divisione "Centauro"
  • Milizia della Strada
L'armamento necessario ad armare la divisione giunse dalla Germania a Chiusi ai primi di maggio 1943 e comprendeva: 12 Panzer IV Ausf. G, 12 PzKpfw III Ausf. N, 12 StuG III Ausf. G, 24 Flak 88mm, 46 mitragliatrici mod. 43, 24 lanciafiamme, 52 mortai piu' svariati trattori, motociclette e autocarri.

La 134ª Divisione Corazzata M fu ufficialmente costituita il 25 giugno 1943.

panzer

Il 14 luglio, lo Stato Maggiore dell'Esercito, con lo scopo di sminuzzarne le forze, ordino' alla divisione di trasferirsi nel Salento, a difesa di svariati aeroporti, mentre Mussolini, ignaro dei piani dello SME, voleva fosse inviata quanto prima in Sicilia a contrastare lo sbarco alleato avvenuto il 10 luglio.

Tutto cio' si evince nelle parole di Badoglio scritte nelle sue memorie, pubblicate nel 1946, dove dice : "Il Generale Ambrosio era succeduto al Maresciallo Cavallero nella carica di Capo di Stato Maggiore Generale. Esaminammo insieme la situazione e convenimmo che non era più possibile ritardare la soluzione. Eravamo d' accordo che due erano gli obiettivi da conseguire con rapidità estrema : l'arresto di Mussolini e di una mezza dozzina dei più importanti gerarchi e la neutralizzazione delle forze della Milizia, specie della Divisione Corazzata, esistenti nei pressi di Roma."

Per conto di Mussolini lavoro' Galbiati che riusci' a rinviarne il trasferimento in Puglia, per questo motivo il 25 luglio, giorno della caduta del fascimo in Italia (ordine Grandi), la divisione era a Campagnano, nei pressi del lago di Bracciano.

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Appresa la notizia via radio del colpo di stato la Divisione “M” non reagì e obbedi' al nuovo Capo del Governo Badoglio il quale assicuro' che "la guerra continua" e venne trasferita a Bagni di Tivoli.

Il 26 luglio 1943 la "M" venne denominata Divisione Corazzata Legionaria "Centauro" e il comando passo' dal generale Alessandro Lausana al generale Calvi di Bergolo, già comandante della 131ª Divisione Corazzata Centauro e genero del re.

In questa data l'organico fu il seguente:

Comando e Q.G.
Brigata Corazzata "Centauro" : 131 Rgt. Ftr. Carrista (Comando di Rgt. e ex Gruppo "Leonessa")
Rgt. legionario motorizzato (ex Gr. di Btg.CC.NN."Tagliamento" e "Montebello")
136° Reggimento Artiglieria Corazzata (ex Valle Scrivia)
Nucleo sanità della Divisione "Centauro"
Nucleo sussistenza della Divisione "Centauro"
Autoreparto della Divisione "Centauro"
Nucleo movimento stradale della Divisione "Centauro"

La divisione fu assegnata al Corpo d'Armata Motocorazzato (generale Carboni) e destinata alla difesa di Roma, ma mancando ancora la piena fiducia fu trasferita nella zona fra Lunghezza e Tivoli. Tanto per capire lo stato d'animo e' sufficiente dire che i cannoni del "Valle Scrivia" invece che puntare in difesa della strada contro la 3ª Div. Panzergrenadieren, furono messi contro i mezzi della loro stessa divisione.

Pian piano nell'organico della divisione furono inseriti elementi fedeli al Re, tra questi il 18° reggimento Bersaglieri Corazzati (R.E.C.o.) e il XIX/131 Btg. Carri M inoltre vennero sostituiti gli ufficiali. Sparirono cosi' le M rosse sulla giubba a favore delle stellette ordinarie.

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Il 18° R.E.C.o. probabilmente fu cosi' composto:
- LXVIII Btg su Comando, 1ª Cp. blindata, 2ª e 3ª Cp. carri L 6/40 e  4ª Cp. moto
- LXIX Btg. artiglieria su Comando,  5ª Cp. semoventi 47/32 e 6ª Cp. contraerea

Il 6 settembre la divisione ricevette l'ordine di difendere l'aeroporto di Guidonia.
L''8 settembre la divisione non fu quindi impegnata nella difesa di Roma e si sciolse il 16 settembre quando il Comando tedesco chiese la restituzione dei carri armati e di quasi tutto l'armamento pesante.

Dopo lo scioglimento della divisione, la quasi totalità dei suoi effettivi scelse di aderire alla RSI. Il 21 settembre si riunirono presso la Caserma "Mussolini" di Roma e misero le basi per ricostruire il Gruppo Corazzato "Leonessa".



Bibliografia e Siti Web

Come siti web si consiglia:
- Regio Esercito
- Italia R.S.I.
- Il Duce
- Littorio