Pur facendo parte del Regio Esercito la Divisione "M" nacque da un accordo con il Regime Nazista per la costituzione di una divisione corazzata, che, inizialmente, avrebbe dovuto far parte della
Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, agli ordini diretti del Duce. Himmler in persona garanti' che i materiali necessari all'armamento della divisione sarebbero stati forniti dalla Germania, ed il nome provvisorio che le fu dato fu
1ª Divisione Corazzata Camicie Nere "M".
L'Italia forni si puo' dire solamente il personale tratto quasi esclusivamente dalla
M.V.S.N., anche se per quest'ultimi non fu facile ottenerne il consenso da parte dello Stato Maggiore dell'Esercito in quanto in quel periodo esisteva in loro il concetto di allontanarne dall'Italia i reparti CC.NN dislocati all'estero, nell’imminenza del colpo di stato che stavano architettando.
I reparti della Milizia e la sua 1ª divisione corazzata M fu possibile averle ed addestrale in Italia solamente tramite un'escamotage infatti furono chiamati a Roma per la rivista in occasione del 1° febbraio, anniversario della fondazione della Milizia.
L'addestramento al combattimento di questa unita' d'elitè che pote' contare su 5700 uomini, inizio' a fine maggio, sotto la visione del del tenente Mayer e proseguì per tutto giugno e nei primi di luglio.
Nel maggio 1943 era cosi' organizzata:
Comandante: Console generale Alessandro Lusana
- Gruppo Leonessa comandato dal 1° Seniore Ferdinando Tesi su:
- 12 Pz. IV Ausf. G e 12 PzKpfw III Ausf. N
- un battaglione Guastatori
- Gruppo Btg.CC.NN. "Montebello" comandato dal Console Roberto Gloria su:
-
due Btg. di Fanteria legionaria motorizzata (VI "Vigevano" e XXX "Novara")
- un Btg. Artiglieria (XII "Aosta") armato con 6 Stug III G
- Gruppo Btg.CC.NN. "Tagliamento" comandato dal Console Ermacora Giuliani su :
-
due Btg. di Fanteria Legionaria motorizzata (LXIII "Udine" e LXXIX "Reggio Emilia")
- un Btg. Artiglieria (XLI "Trento") armato con 6 Stug III G
- Raggruppamento Artiglieria "Valle Scrivia" comandato dal 1°Seniore F.Gallerani su due Gruupi ognuno composto da tre batterie
- Reparto misto del Genio con compagnie Artieri, telegrafisti e Radiotelegrafisti
- Nucleo sanità della Divisione "Centauro"
- Nucleo sussistenza della Divisione "Centauro"
- Autoreparto della Divisione "Centauro"
- Milizia della Strada
L'armamento necessario ad armare la divisione giunse dalla Germania a Chiusi ai primi di maggio 1943 e comprendeva: 12 Panzer IV Ausf. G, 12 PzKpfw III Ausf. N, 12 StuG III Ausf. G, 24 Flak 88mm, 46 mitragliatrici mod. 43, 24 lanciafiamme, 52 mortai piu' svariati trattori, motociclette e autocarri.
La 134ª Divisione Corazzata M fu ufficialmente costituita il 25 giugno 1943.
Il 14 luglio, lo Stato Maggiore dell'Esercito, con lo scopo di sminuzzarne le forze, ordino' alla divisione di trasferirsi nel Salento, a difesa di svariati aeroporti, mentre Mussolini, ignaro dei piani dello SME, voleva fosse inviata quanto prima in Sicilia a contrastare lo sbarco alleato avvenuto il 10 luglio.
Tutto cio' si evince
nelle parole di Badoglio scritte nelle sue memorie, pubblicate nel 1946, dove dice : "Il Generale Ambrosio era succeduto al Maresciallo Cavallero nella carica di Capo di Stato Maggiore Generale. Esaminammo insieme la situazione e convenimmo che non era più possibile ritardare la soluzione. Eravamo d' accordo che due erano gli obiettivi da conseguire con rapidità estrema : l'arresto di Mussolini e di una mezza dozzina dei più importanti gerarchi e la neutralizzazione delle forze della Milizia, specie della Divisione Corazzata, esistenti nei pressi di Roma."
Per conto di Mussolini lavoro' Galbiati che riusci' a rinviarne il trasferimento in Puglia, per questo motivo il 25 luglio, giorno della caduta del fascimo in Italia (
ordine Grandi), la divisione era a Campagnano, nei pressi del lago di Bracciano.
Appresa la notizia via radio del colpo di stato la Divisione “M” non reagì e obbedi' al nuovo Capo del Governo Badoglio il quale assicuro' che "la guerra continua" e venne trasferita a Bagni di Tivoli.
Il 26 luglio 1943 la "M" venne denominata Divisione Corazzata Legionaria "Centauro" e il comando passo' dal generale Alessandro Lausana al generale Calvi di Bergolo, già comandante della 131ª Divisione Corazzata Centauro e genero del re.
In questa data l'organico fu il seguente:
Comando e Q.G.
Brigata Corazzata "Centauro" : 131 Rgt. Ftr. Carrista (Comando di Rgt. e ex Gruppo "Leonessa")
Rgt. legionario motorizzato (ex Gr. di Btg.CC.NN."Tagliamento" e "Montebello")
136° Reggimento Artiglieria Corazzata (ex Valle Scrivia)
Nucleo sanità della Divisione "Centauro"
Nucleo sussistenza della Divisione "Centauro"
Autoreparto della Divisione "Centauro"
Nucleo movimento stradale della Divisione "Centauro"
La divisione fu assegnata al Corpo d'Armata Motocorazzato (generale Carboni) e destinata alla difesa di Roma, ma mancando ancora la piena fiducia fu trasferita nella zona fra Lunghezza e Tivoli. Tanto per capire lo stato d'animo e' sufficiente dire che i cannoni del "Valle Scrivia" invece che puntare in difesa della strada contro la 3ª Div. Panzergrenadieren, furono messi contro i mezzi della loro stessa divisione.
Pian piano nell'organico della divisione furono inseriti elementi fedeli al Re, tra questi il 18° reggimento Bersaglieri Corazzati (R.E.C.o.) e il XIX/131 Btg. Carri M inoltre vennero sostituiti gli ufficiali. Sparirono cosi' le M rosse sulla giubba a favore delle stellette ordinarie.
Il 18° R.E.C.o. probabilmente fu cosi' composto:
- LXVIII Btg su Comando, 1ª Cp. blindata, 2ª e 3ª Cp. carri L 6/40 e 4ª Cp. moto
- LXIX Btg. artiglieria su Comando, 5ª Cp. semoventi 47/32 e 6ª Cp. contraerea
Il 6 settembre la divisione ricevette l'ordine di difendere l'aeroporto di Guidonia.
L''8 settembre la divisione non fu quindi impegnata nella difesa di Roma e si sciolse il 16 settembre quando il Comando tedesco chiese la restituzione dei carri armati e di quasi tutto l'armamento pesante.
Dopo lo scioglimento della divisione, la quasi totalità dei suoi effettivi scelse di aderire alla RSI. Il 21 settembre si riunirono presso la Caserma "Mussolini" di Roma e misero le basi per ricostruire il
Gruppo Corazzato "Leonessa".