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Italia
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II
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DIVISIONI CELERI

I DIVISIONE CELERE "EUGENIO DI SAVOIA"

Venne costituita il 17 aprile 1930 ad Udine insieme al Comando Superiore di Cavalleria, che all'epoca inquadrava il Rgt. "Cavalleggeri di Saluzzo", il Rgt. "Cavalleggeri di Monferrato" e il Rgt. "Cavalleggeri di Alessandria". Il 15 giugno del 1931 prese il nome di I Brigata di Cavalleria e ne diventò un elemento della divisione. Nel gennaio 1933 il Rgt. "Cavalleggeri di Monferrato" venne sostituito dal Rgt. "Piemonte Reale Cavalleria". Il 1° gennaio 1934, oltre che prendere un nome nuovo (1a Divisione Celere "Eugenio di Savoia" e I Brigata Celere "Eugenio di Savoia") fu modificata nell'organico. La Brigata risultava costituita, oltre che dal Rgt. "Piemonte Reale Cavalleria" e dal Rgt. "Cavalleggeri di Saluzzo", anche dall'11° Rgt. Bersaglieri e dal I Gruppo Carri Leggeri "San Giusto". Il 1° febbraio 1938 fu soppresso il Comando I Brigata Celere e, da questo momento, i reggimenti di cavalleria e bersaglieri e il Gruppo carri passarono alle dirette dipendenze del comando divisione. In ottobre il Rgt. "Cavalleggeri di Alessandria" sostituì il Rgt. "Piemonte Reale Cavalleria". 

La I Divisione era composta da:

- Comando divisionale
- 18° e 172° sezione Carabinieri Reali
- 11° Rgt. Bersaglieri con XI, XXVIII, XXXIII Btg. Bersaglieri ciclisti
- 12° Rgt. "Cavalleggeri di Saluzzo" su 2 Gruppi Squadoni
- 14° Rgt. "Cavalleggeri di Alessandria" su 2 Gruppi Squadoni
- 1° Rgt. Artiglieria celere 
- 5° reparto autieri
- 5° Squadrone mitraglieri
- 1° e 7° coy motociclisti
- 211ª Sez. mista mitraglieri
- Gruppo Corazzato "San Giusto" su squadrone comando con 4 Squadroni carri leggeri, 1 Sqd. genieri, 1° Rgt. motorizzato artiglieria su I Gruppo a cavallo II e III Gruppo motorizzati, armati tutti con 75/27, 7° e 8° batteria contraerea (20mm), 101ª coy mista genio, 71ª sezione medica, 57ª, 58ª e 59ª ospedale da campo, 91ª sezione sussistenza, 211° Gruppo misto motorizzato trasporti, 852ª 853ª e 854ª sezione leggere trasporto e 34ª sezione mista trasporti.

Il Gruppo Corazzato "SAN GIUSTO" fu costituito presso la scuola carri veloci Cavalleggeri Guide con 4 Squadroni L3 (61 carri) poi sdoppiati con uno su L6 e uno su autoblindo. All'inizio del '44 abbandono il Regio Esercito e venne ricostituito il Gruppo nella R.S.I. con mezzi raccolti da altri reparti, tra cui carri leggeri, medi, blindo e semoventi. Il simbolo tricolore del Gruppo "San Giust"o impresso sui carri ebbe tre versioni: 1) bandiera rettangolare, 2) bandiera rettangolare con profilo di carro M orientato a sinistra e 3) bandiera mossa dal vento con sagoma di semovente orientata a destra.

Il 1° Rgt Artiglieria Celere fu costituito a Treviso. Il 25 aprile 1941 venne inviato in l'Africa Settentrionale lasciando in sede il Guppo a cavallo. Giunto in Libia, avanzo' verso il fronte di Tobruk cooperando con i Fanti della Divisione Brescia in Cirenaica ed in Marmarica. Il 22 luglio 1942 prese posizione ad EI Alamein ed in ottobre fu investito dalla controffensiva inglese. Dopo aspri combattimenti il 27 novembre 1942 in seguito alle gravi perdite fu sciolto.

Campagne
La I Div. Celere partecipo' con il XXVII Btg. Bersaglieri dell'11° Rgt. Bersaglieri all'occupazione dell'Albania. Inserita nella 2ª Armata nell'aprile del 1941, quando entra a far parte della divisione anche il Rgt. Nizza Cavalleria, partecipa all'aggressione della Jugoslavia. Partendo dal confine punto' sulle citta' della Croazia (Grobnik, Slunj, la zona di Dreznk, Ogulin, Senj e Gospic).

Nel maggio si stabilì a Karlovac dove svolse compiti di controguerrigliacontro le numerose bande partigiane. Nell'ottobre del 1942 si trasferisce in Dalmazia e ne assume il controllo sino al giugno del 1943 quando si trasferisce nella zona di Sussak-Buccari-Fiume (confine italiano) mentre alcuni reparti del Saluzzo e Alessandria cavalleggeri si trovavano ancora in Croazia.
L'8 settembre si posizionò su Fiume e si trovo' tra due fuochi : da una parte i partigiani e dall'altra i tedeschi. Il 13 settembre la divisione viene sciolta.

II DIVISIONE CELERE "EMANUELE FILIBERTO TESTA DI FERRO "

Fu costituita il 17 aprile 1930 a Bologna insieme al II Comando Superiore di Cavalleria, che all'epoca inquadrava il Rgt. "Cavalleggeri d'Aosta", il Rgt. "Cavalleggeri Guide" e il Rgt. "Genova Cavalleria". Il 15 giugno del 1931 prense il nome di II Brigata di Cavalleria e ne diventa un elemento della divisione.
Il 1° gennaio 1934, oltre che prendere un nome nuovo (2ª Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" (E.F.T.F.) e II Brigata Celere E.F.T.F.) venne modificata nell'organico. La Brigata risultò costituita dal Rgt. "Cavalleggeri di Vittorio Emanuele", dal Rgt. "Cavalleggeri di Novara", dal Rgt. "Cavalleggeri di Firenze", dal 6° Rgt. Bersaglieri Ciclisti e II Gruppo Carri Leggeri "San Marco".
Il 1° febbraio 1938 fu soppresso il Comando II Brigata Celere e, da questo momento, i reggimenti di cavalleria e bersaglieri e il Gruppo carri passarono alle dirette dipendenze del Comando Divisione. In marzo alla divisione venne aggregato il Rgt. "Piemonte Cavalleria" e, fino al 31 luglio, anche il Rgt. "Genova Cavalleria".

Nel 1940 la Divisione, oltre che dai reparti di sussistenza e sanita', era cosi' composta :

- Comando divisionale
- 240ª e 250ª sezione Carabinieri Reali
- 1° Rgt. Bersaglieri poi 6° Rgt
- 35° Btg. Genio
- 9° Rgt. Lancieri di Firenze su 2 Gruppi Squadoni
- 10° Rgt. "Lancieri di V.E." II su 2 Gruppi Squadoni
- 2° Rgt. Artiglieria celere poi 34° Rgt.
- Gruppo Carri "San Marco"

Nel 1943 perse il 9° e 10° Rgt. Cavalleria che andaroni a costituire la 132a Divisione

Il Gruppo Carri  "SAN MARCO" opero' in Francia su L3 e L6.
L'8 settembre venne disarmato sulla via del ritorno in Italia. Uno squadrone appiedato fece parte del IX battaglione Arditi nel Corpo Italiano di Liberazione.

Il 2° Rgt. Artiglieria Celere fu costituito a Ferrara. Il 25 dicembre 1940 ricevette l'ordine di raggiungere Tripoli lasciando in sede il Gruppo a cavallo. Si schierò a presidio della Sirte con le Divisioni di Fanteria Pavia e Brescia e la Divisione Corazzata Ariete. Successivamente inquadrato nel Corpo Tedesco in Africa prese posizione sul fronte di Tobruk e poi di Bardia e Sollum difendendo strenuamente il passo Halfaya e la Ridotta Capuzzo. Il 17 gennaio 1942, dopo un assedio di 59 giorni veniva sconfitto.

Campagne
La 2a Divisione Celere partecipo' a partire con il VI Btg. del 6° Rgt. Bersaglieri all'occupazione dell'Albania.
All'inizio della II G.M. faceva parte della 6ª Armata del Po del Gen. G. Messe di stanza al confine italo-jugoslavo.
Nel marzo del 1941 il 2° Rgt. Artiglieria Celere, insieme ai Gruppi motorizzati, vennero inviati in Africa Settentrionale. Il 6 maggio iniziò le operazioni di occupazione in terra jugoslava. Partendo dal confine punto' sulle citta' della Croazia (Delnice, Ogulin, Korenica, Ogulin). Nel maggio si stabilì a Ogulin dove svolse compiti di controguerriglia contro le numerose bande partigiane.
Il 20 gennaio 1942 il 6° Rgt. Bersaglieri fu trasferito alla 3ª Divisione Celere e, il 10 marzo successivo, anche il Rgt. Lancieri di Firenze lasciò la divisione perché destinato in Albania.
Il 1° maggio 1942 la Divisione fu ristrutturata e prese il nominativo di Divisione Corazzata E.F.T.F. (134ª).

Era formata dal Rgt. Corazzato "Lancieri di Vittorio Emanuele II", 134° Rgt. Artiglieria per Divisione Corazzata E.F.T.F. e XXXV Btg. Misto Genio. Il 19 giugno 1942 venne inserito pure il Rgt. "Lancieri di Montebello" (raggruppamento esplorante corazzato (R.E.Co)). Infine il 1° agosto 1942 riprese il nome di 2ª Divisione Celere E.F.T.F. e ricevette anche il Rgt. "Nizza Cavalleria", il Rgt. "Genova Cavalleria", il Rgt. "Piemonte Reale Cavalleria", mentre il reggimento di artiglieria corazzato fu trasformato in 134° Rgt.  Artiglieria Motorizzato E.F.T.F.

Nel 1942 e sino al 4 settembre del 1943 fu posta a difesa costiera della Provenza nella zona Nizza-Mentone-Antibes.

L'8 settembre si trovava in difea di Torino contro gli ex-alleati, successivamente piantonera' il confine italo- francese sino al 12 settembre quando si disciolgliera'.


III DIVISIONE CELERE "PRICIPE AMEDEO DUCA D'AOSTA "

Fu costituita il 1° novembre 1934 a Milano sulla 3a Divisione di Cavalleria della Lombardia.
La P.A.D.A. formò la III Brigata Celere P.A.D.A. e il 3° Rgt. Artiglieria Celere P.A.D.A.. La III Brigata ebbe alle dipendenze il Rgt. "Savoia Cavalleria", il Rgt. "Lancieri di Novara", l'8° Rgt. Bersaglieri Ciclisti e il III Gruppo Carri Leggeri "SAN GIORGIO" e il 27 agosto ebbe anche il LXVII Btg. Bersaglieri Corazzato.

Rientrata decimata dal fronte russo nell'aprile 1943, la divisione fu ricostituita e ritornarono alle sue dipendenze i "vecchi" reggimenti di cavalleria.

Inizialmente impiegata come riserva d'armata il 25 gennaio del '41 il 3° Reggimento Artiglieria Celere fu inviato a Tripoli per giungervi l'8 febbraio. Assegnato alla Divisione "Pavia", raggiunse la Sirte e successivamente Bengasi, Derna, Tobruk. Dopo la presa di Tobruk , il 1° luglio 1942 si schierò a nord di El Alamein. Tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1942 fu in pratica annientato e venne ufficialmente sciolto.

Il grosso della Divisione invece partecipo' all'invasione della Jugoslavia ed occupo' gran parte dello scacchiere. Si distinse in particolar modo a Spalato.
Il 23 giugno 1941 la Divisione ricevette dalla I e dalla II Divisione Celere, il I e il II Gruppo Artiglieria a Cavallo e costituisce, con quello già alle proprie dipendenze, il 3° Rgt. Artiglieria a Cavallo P.A.D.A.

Rientrata dalla campagna jugoslava in luglio la Divisione venne inquadrata nel Corpo Italiano di Spedizione in Russia (CSIR). Il trasferimento verso la Russia avvenne con una prima sosta a Botosani (Romania). Il 6 settembre raggiunge il fronte russo dislocandosi sul fiume Dnjepr e si trovò coinvolta insieme alla Divisione "Pasubio" ad azioni di accerchiamento e di rastrellamento (Warwarowka. Jelissawtowka, Petrikowka).

Dal 13 ottobre partecipò alle operazioni offensive per la conquista del bacino del Donez, dove si distinse scacciando e inseguendo il nemico oltre il fiume Mokryje Jalg.
Il 18 ottobre partecipò alla battaglia di Stalino, il 20 concorse alla conquista della località di Sofja e, successivamente, della stazione ferroviaria di Stalino e dei centri di Roja e Mogila Pereskok.
Il 1° novembre prese parte all'attacco del centro industriale e minerario di Rikowo riuscendo ad occuparlo. Sempre insieme alla Divisione "Pasubio" conquistò Gorlowka e Nikitowka. Dal 9 al 14 dicembre raggiunse Malo Orlowka, Iwanowskij e Petro Pawlowka dove l'offensiva si esaurì. Il 25 dicembre, la Divisione contrastò la controffensiva russa e addirittura riescì a realizzare una contromanovra che lo porto' ad occupare Rassypnoje e Woroschilowa. Tuttavia per tutto il mese di gennaio la Divisione rimase sotto attacco con andamento altalenante. Alcune unita' celeri aiutano reparti tedeschi intrappolati nella sacca di Izyum mentre altre nella zona di Nowaja Orlowka si difendo strenuamente.
Il 15 marzo 1942 la divisione subì una radicale trasformazione e si costituì su nuove basi:
— cede il Rgt. Savoia Cavalleria, il Rgt. Lancieri di Novara, il 3° Rgt. Artiglieria a Cavallo e il III Gruppo Carri L San Giorgio, per la costituzione del Raggruppamento Truppe a Cavallo;
— riceve il 6° Rgt. Bersaglieri, il 120° Rgt. Artiglieria Motorizzato, il IX Btg. Mortai, il XIII Gruppo Semoventi da 47/32 Cavalleggeri di Alessandria.

Con queste nuove unita' diventò una Divisione Motorizzata e combattè duramente durante l'offensiva tedesca effettuata a luglio fra il Donez e il Don. Nel dicembre sono nuovamente sotto pressione dagli attacchi russi e iniziarono il ripiegamento.
Dopo estenuanti marce, i primi di gennaio del '43, i pochi resti della Divisione raggiungono il Donez a Forschfadt. Ormai decimata nell'aprile, insieme agli altri reparti italiani dell'8a Armata, ritorna in Italia dove verra' dislocata nella zona di Imola (Bologna) dove si sciolse definitivamente il 15 settembre.




LA CAVALLERIA NELLA II GUERRA MONDIALE

Francia
1940
  • Reggimento "Nizza Cavalleria"
  • Reggimento "Cavalleggeri del Monferrato"
  • Albania
    1940 - 41
  • Reggimento "Lancieri di Aosta" - C.G.V.M. (1940)
  • Reggimento "Lancieri di Milano" C.G.V.M. (1941)
  • Reggimento "Cavalleggeri GUIDE" M.B.V.M. (1941)
  • Jugoslavia
    1941
  • Corpo d'Armata celere su 3 divisioni celeri con 9 Reggimenti di Cavalleria
  • 3 Gruppi Carri Veloci: "S. Marco" - "S. Giusto" - "S. Giorgio"
  • Balcani
    controguerriglia
    1941 - 43
  • Reggimento "Cavalleria di Saluzzo"
  • Reggimento "Cavalleggeri GUIDE"
  • Reggimento "Lancieri di Firenze"
  • Reggimento " Cavalleggeri di Alessandria"
  • Reggimento "Lancieri di Aosta"
  • Reggimento "Lancieri di Milano"
  • Gruppo Corazzato "Nizza"
  • Africa
    Orientale
  • Gruppi Squadroni "Penne di Falco" - Cassala a luglio 1940 (II, III, V, XV) Cheru 21 gennaio 1941
  • Gruppo Bande Guillet - Addis Alem a aprile 1941 - IV
  • Gruppo T. Maghecc 15 settembre 1941 - XIV Gruppo
  • Libia
    1940 - 43
  • Gruppi Mitraglieri: IV "Genova", V "Novara", VI "Aosta", X "Vittorio"
  • Gruppo Corazzati: "Nizza", "Novara", "Monferrato"
  • Paracadutisti dlla Divisione Folgore
  • Tunisia
    1943
  • R.E.Co. "Lodi" - M.A.V.M (1942 - 43)
  • Gruppi Corazzati: "Nizza" e "Novara"
  • G.E.Co. "Monferrato"
  • Russia
    1941- 43
  • 3^ Divisione celere "P.A.D.A." - Rgpt a cavallo
  • Reggimento "Savoia Cavalleria" M.O.V.M. (1942) - M.B.V.M. (1941)
  • Reggimento "Lancieri di Novara" - (1942) - M.A.V.M. (1941 - 42)
  • Gruppi Carri "S.Giorgio" - M.B.V.M. (1941)
  • Italia
    liberazione
    1943- 45
  • Divisione di Cavalleria corazzata "Ariete II "
  • R.E.Co. "Lancieri di Montebello" - M.A.V.M. (1943)
  • Squadrone Paracadutisti "F" (cap. GAY - unico lancio di guerra)
  • Squadrone Cavalleria del IX Reparto d'assalto
  • Reparti salmerie da combatt.





  • Bibliografia

    Tutta la bibliografia consultata per la creazione di questa sezione e' approfondida in una pagina web creata apposita con tanto di schede dei libri: buona lettura

    Siti Web :

    - Sito Ufficiale Esercito Italiano
    - Regio Esercito
    - Cavalleria Italiana
    - Miles - Forum Collezionisti Italiani di Militaria
    Per chi volesse approfondire la storia del Reggimento Lodi si consiglia la lettura del libro di Dario Temperino consultabile anche su internet in versione ridotta sul sito Pagine di Difesa








     

    GRUPPI E REGGIMENTI CORAZZATI DELL'ARMA DI CAVALLERIA

    Dopo la prima guerra mondiale i Reggimenti di Cavalleria vengono ridotti, dapprima a sedici, quindi a dodici. Restano i quattro reggimenti di cavalleria di linea - Nizza, Piemonte, Savoia e Genova - e otto reggimenti cavalleggeri: Novara, Aosta, Firenze, Vittorio Emanuele II, Saluzzo, Monferrato, Alessandria e Guide.

    Nel 1930 verranno costituite due Divisioni Celeri, portate poi a tre nel 1934, formate da uomini a cavallo con sciabola e moschetto, bersaglieri ciclisti e trasportati, artiglieria con pezzi da 76/27 e 47/32 e carri armati L40 del tutto sorpassati come peso, armamento e protezione.

    Alle tre divisioni celeri verranno dati nomi celebri di casa Savoia:

    costituite ognuna da due reggimenti di cavalleria, uno dei bersaglieri, uno di artiglieria celere.

    Nel 1938 le divisioni celeri verranno inquadrate in un corpo d'armata detto anch'esso celere e rimarranno attive sino alla fine della guerra.

    Il Reggimento "GUIDE" fu il primo dell'arma ad iniziare la meccanizzazione divenendo Reggimento scuola dei carri veloci.

    Nel corso del 1934 il Reggimento si trasforma in Reggimento Scuola Carri Veloci e formera' sino al 1936 :

    • tre Gruppi Squadroni Carri Veloci
      - San Giorgio
      - San Marco
      - San Martino (poi San Giusto)

      su quattro Squadroni ciascuno (61 carri) assegnati alle Divisioni Celeri
    • IV Gruppo Squadroni Carri Veloci Duca degli Abruzzi
    • V Gruppo Squadroni Carri Veloci Baldissera (nel 1935)
    • uno Squadrone Carri Veloci per ciascuno dei Reggimenti “Nizza”, “Aosta”, “Alessandria”, “Piemonte Reale”, “Vittorio Emanuele II”, “Savoia”, “Novara”, “Firenze”, “Saluzzo” e “Guide” poi soppressi nell’ottobre 1938.

    I tre Gruppi di Squadroni C.V. addestrati dal Reggimento Cavalleggeri GUIDE (I, II e III) passeranno nel gennaio del 1935 alle dipendenze delle tre Divisioni Celeri, mentre i sei restanti Reggimenti, unitamente ad un settimo che viene ricostituito nel 1938 come Reggimento Scuola delle truppe celeri, avranno compiti di supporto al corpo d'armata.

    Oltre a questi Squadroni il Reggimento Cavalleggeri GUIDE dara' vita a :

    • I Btg. cr. d’assalto “Ribet”, II “Berardi”, III “Paselli”, IV “Monti”, V “Suarez” poi “Venezian”; VI “Lollini”, VII “Vezzani”, VIII “Bettoia”, IX “Guadagni”, X “Menziger”, XI “Gregorutti”, XII “Cangialosi” “(tutti Btg. carri d’assalto per C.d’A.);
    • Battaglioni Coloniali Carri d’Assalto: XX “Randaccio” (Eritrea e Libia), XXI “Trombi” (Libia), XXII “Coralli” (Libia), XXIII “Stennio”, XXXI “Cerboni”, XXXII “Battisti” (Libia);
    • Squadrone speciale Carri Veloci (Somalia);
    • Squadriglia speciale “S” (Somalia);
    • Sezione autoblinde Fiat 611 (Somalia);
    • V Gruppo Squadroni Carri Veloci (Somalia);
    • Battaglioni Carri d’Assalto, IX, XXIII, XXIV, XXXI;
    • Compagnia complementi per il 2° reggimento bersaglieri;
    • Compagnia Carri d’Assalto per la Sardegna.

    Al conflitto italo-etiopico nel 1935-1936 la cavalleria coloniale fu presente sia con unità indigene, sia con i reparti nazionali.
    Si ebbero Gruppi di Squadroni a cavallo composti da indigeni e Gruppi autocarrati tra questi bisogna ricordare i due Gruppi mitraglieri "Genova" (I e II) e i due Gruppi mitraglieri "Aosta" (III e IV). Questi formeranno nel 1935 il Gruppo Squadroni "Cavalieri di Neghelli" ed entrarono nella storia combattendo aspramente in Etiopia dal '36 sino al '37 quando nel luglio fu annientato. Nel settembre dello stesso anno venne riformato con il nome di Gruppo Squadroni Nazionali d'Africa "Cavalieri di Neghelli" formato sa un Comando, tre Squadroni a Cavallo, uno Squadrone mitraglieri pesanti someggiato, uno Squadrone carri L3 e un Plotone Autoblindo.
    Il reparto svolse funzioni di Polizia Coloniale, e fu impegnato in vari scontri sino all'aprile del 1939. Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, il Gruppo combattè nel Galla Sidamo e nello Scioa. Gli ultimi combattimenti li sostenne ad Adola ed Addis Alem nell'aprile del 1941.

    L'Arma di Cavalleria entro' nella seconda guerra mondiale, come si puo' notare, con armamento e mezzi molto inferiori alle crescenti necessita' belliche.
    Con l’esclusione di alcuni reparti che via via vennero costituiti lo strumento bellico per eccellenza sara' ancora il cavallo e l'eroismo.

    All'inizio della seconda guerra mondiale la cavalleria, oltre le truppe coloniali, era composta di:
    - 13 reggimenti
    - 1 Gruppo a cavallo "Cavalleggeri di Sardegna"
    - 3 Gruppi Squadroni Carri Leggeri (gli ex Carri Veloci)

    e si distinse su tutti i fronti di guerra sino alla fine delle ostilita'.

    Dal 1941 si formarono formazioni (Gruppi) corazzati

    Nell'aprile del 1941 venne formato il Gruppo " PIEMONTE REALE" il quale, armato con una trentina di carri (L3/35 e L6/40), opero' nel sud della Francia con la II Divisione Celere. Opero' nel 1941 sul fronte italo-jugoslavo tra Croazia e Montenegro. Nel 1942 venne inviato in Provenza (Francia) con compiti di difesa costiera. L'8 settembre si trova in Italia e sara' impegnato nella difesa di Torino. Il Gruppo verra' sciolto il 12 settembre '45.

    All'inizio del 1942 vennero costituiti presso il deposito reggimentale il III e il IV GRUPPO SQUADRONI CORAZZATO "NIZZA". Il IV Gruppo era destinato in Albania, il III Gruppo in Africa settentrionale con la divisione "Ariete". Quest'ultimo era composto da 3 Squadroni armati con "autoblinde AB41 da qui battezzato III Gruppo AUTOBLINDATO "NIZZA" (inizialmente denominato 132° Rgt.).
    Nel maggio del 1942 opero' in Africa, con due Squadronii in seno al XX Corpo di Armata. con compiti di avanguardia a Ain El Gazala, nella battaglia preparatoria di Tobruk. In seguito opero' con la Divisione "Ariete" nell'oasi di Siwa e nella depressione di Qattara, impraticabile per la maggioranza dei militari, veicoli e in particolare dei carri armati per i suoi laghi di sale, le alte scogliere e le scarpate che modificarono le battaglie di El Alamein. Nell'agosto del '42 si formo' un unico Gruppo con i resti dei due Squadroni. Inizialmente venne incorporato ai resti dell VIII Btg. Blindato Bersaglieri e il 22 aprile entrano a far parte del raggruppamento Lequio, raggruppamento Esplorante italo-tedesco impegnato nella difesa di Capo Bon in Tunisia. La sera del 10 maggio le poche autoblindo ancora operative vennero distrutte per evitare che cadessero in mano inglese.

    Il IV GRUPPO SQUADRONI "NIZZA" era basato su due Squadroni misti : uno armato con carri leggeri L6/40 l'altro con autoblinde AB41. In Albania visse il caos dell'armistizio e per mano tedesca il 28 settembre del '43 perse il suo comandante (Col. Goytre). Il Gruppo si disperse e molti rimpatriarono in Italia.
    Alla fine del 1943 con i resti fu ricostituito lo SQUADRONE ESPLORANTE "NIZZA CAVALLERIA" e partecipò alla campagna per la liberazione dell'Italia.

    Nel gennaio si formo' anche il 10° RGT. CORAZZATO "VITTORIO EMANUELE II" per una futura divisione corazzata (134ª) ancora non definita.
    Il reggimento corazzato Lancieri di Vittorio Emanuele II, ordinato su tre Gruppi Squadroni (= Btg.), I, II e III, aveva in organico per ogni Gruppo Squadroni tre Squadroni; ogni squadrone (equivalente ad una compagnia) era costituito da 2 plotoni semoventi M42 da 75/18 (10 mezzi) ed 1 di carri M15/42 (5 mezzi + due carri comando), per un totale di 10 semoventi M42 da 75/18 e 7 nuovi carri M15/42. In totale, ogni Gruppo Squadroni schierava un totale di 30 semoventi M42 da 75/18 e 21 carri M15/42. È probabile che non tutti gli Squadroni fossero a pieno organico.
    Nel '35 verra' incorporato nella Divisione Ariete II (135ª). Nel periodo pre-armistizio inquadrato nel Corpo d'Armata Motocorazzato era di stanza con due Squadroni di semoventi presso il lago di Bracciano. L'8 e il 9 settembre contrasto' il passo alla 3ª Divisione Panzergrenadier tuttavia, la sera ricevette l'ordine di attestarsi a Tivoli per coprire la Via Tiburtina (da Roma a Pescara). Alcune compagnie della divisione furono utilizzate per supportare il Reggimento Granatieri di Sardegna nella zona Porta San Paolo e Ardeatina contro gli attacchi della 2ª Divisione Fallschrimmjäger. Il 12 settembre la divisione fu sciolta.

    Sempre nel 1942 ed esattamente il 15 febbraio si costituirono il 15° R.E.Co "CAVALLEGGERI DI LODI"  e il GRUPPO CORAZZATO "LANCIERI DI NOVARA".

    Il 15° R.E.Co "CAVALLEGGERI DI LODI" fu costituito dal Rgt. "Cavalleggeri di Lodi".
    Al completo di quadri ufficiali, sottufficiali e truppa, veniva trasferito nel Corpo dalla Zona Pontina, ove al comando del maggiore Vitaliano Borromeo-Arese, era stato fino ad allora impiegato in difesa costiera. Nella fine del 1942 ricevette i primi L6 anche se pochi esemplari.
    Il Gruppo era costituito su quattro Squadroni ed un plotone comando. Ad esso, veniva subito aggiunto il Gruppo corazzato da addestramento presso la Scuola di Pinerolo costituito in prevalenza da cavalieri del Savoia ed al fine di completare l’organico, successivamente, da elementi di quasi tutti i Reggimenti di Cavalleria e della Scuola, con preferenza per i volontari. Notevole fu l’apporto del "Nizza Cavalleria" che cedette gli effettivi di due Squadroni gia'in buono stato di addestramento del II Gruppo Carri "San Marco" e del III Gruppo Carri "San Giorgio". Attorno ad essi, gia' esperti di cingolati, fu possibile costituire l’ossatura dei due Squadroni L6.
    Al comando della nuova unità fu nominato il colonnello Tommaso Lequio d’Assaba.
    Il Deposito del Nizza divenne il deposito del Raggruppamento.
    Costituito su due Gruppi Il I Gruppo Squadroni comprendeva un Comando che inquadrava fra l'altro un plotone blindo, Squadrone Comando forte anch'esso di blindo e squadrone motociclisti, 1° e 2° Squadrone carri e semoventi L40 mentre il II Gruppo era forte anche di un squadrone semovente 47/32 ed uno squadrone contraerei con pezzi da 20mm.
    Essendo il 1° Squadrone destinato al fronte russo, il solo 2° Squadrone del capitano Montessoro arrivo' in Africa nel novembre del 1942, subendo tra l'altro forti perdite nel trasporto via mare. Il Reggimento giunse a Tripoli con, oltre ai Comandi di Reggimento e di R.E.Co. con il I Gruppo Squadroni, il 1° Squadrone Autoblindo, il 1° Squadrone Motociclisti e lo Squadrone contraereo da 20 mm. Nel II Gruppo vi erano anche 18 ruotati d’appoggio suddivisi in: 1 Fiat 1100 per il Comandante di squadrone, 1 SPA 38 magazzino, 1 Lancia 3RO soccorso, 1 camioncino per i viveri e 14 Fiat 666 con rimorchio per il trasporto dei cingolati.
    Al Reggimento mancava quindi il 1° squadrone carri rimasto in Italia, perche' privo di mezzi da combattimento, il 2° squadrone motociclisti in afflusso via aerea ma che mai arrivera' dato che fu annientato durante il trasvolo, lo squadrone semoventi da 47/32 che stava ancora ritirando i nuovi pezzi.
    Con questi effettivi ando' sotto la dipendenze del Comando Sahara Meridionale, ricevette alcuni rinforzi e opero' attorno a Ohms assieme alle autoblindo del Rgt. Cavalleria Monferrato.
    Solamente in seguito riuscirono ad arrivare nel loro organigo anche 11 semoventi L40
    Il 15° R.E.Co combatte' da eroe sino alla fine con la divisione "Centauro". Nel gennaio del '43 ripiego in Tunisia dove vi giunse con solo 2 carri e 11 semoventi L40 e passo' alla Divisione "Centauro" e nei giorni precedenti allla resa di Capo Bon (13 maggio 1943) non saranno domi infatti nel marzo del '43 il "Lodi" verra' riformato come raggruppamento Sahariano con i resti del "Nizza Cavalleria", dei "Lancieri di Novara", dei "Lancieri di Aosta" e dei "Cavalleggeri del Monferrato".
    Famosa divenne la la Colonna Lequio che, ricostituita tre volte, alla fine comprendeva il XV Battaglione Carri ridotto a due compagnie, il 557° Gruppo semoventi da 75/18 di cui solo 6 pezzi efficienti o recuperabili, il LX Battaglione motomitraglieri e la V compagnia Bersaglieri. La nuova unità sarebbe stata impiegata direttamente dal Comando la I Armata quale sua riserva mobile. Lequio, infatti, già dal precedente 23 aprile aveva costituito due Gruppi tattici: il primo, al comando del capitano Pisani, costituito da 1/2 squadrone blindo, da un plotone e mezzo motociclisti, da un plotone autocarrato e da due pezzi c.a. da 20mm del “Lodi”, nonché da una batteria semoventi da 75/18; il secondo, forte di 1/2 squadrone blindo, di un plotone motociclisti, di un plotone semoventi 47/32, e di un plotone autocarrato, agli ordini del capitano Augusto Heer.

    Il GRUPPO CORAZZATO "LANCIERI DI NOVARA" fu inviato in Africa come avanguardia della divisione Littorio formata su 3 Squadroni L 6/40 (52 carri), impiegato subito  dall'aprile 42 nella cintura di Tobruk e a Marsa Matruh.  Sin dai primi impieghi l'efficienza non fu elevata in compenso però il 27 giugno, il 2° Squadrone, in concorso con bersaglieri. provvide alla difesa del comando di Rommel. Questa azione frutto' al suo comandante (sottotenente Oddini) la croce di ferro tedesca. In seguito perse il 50% dei mezzi in azioni di copertura: il 3° Squadrone in un'attacco alla stazione di El Alamein perse quasi tutti i mezzi. Il 14 luglio del '42 i pochi carri rimasti si misero in difesa della Littorio. Nel periodo agosto-settembre fu coinvolto nella "corsa su Alessandria" per ritirarsi nella zona di El Kharita. Alla fine di ottobre ricevette 3 autoblindo AB41 a rinforzo degli L6 perduti- Alla vigilia della terza definitiva battaglia di El Alamein i carri operativi non erano che una ventina e alla fine della ritirata ne rimasero operativi solamente 5 da questo momento, oramai appiedato, continuo la guerra come sezione mitraglieri.

    Altro Gruppo che nacque nel 1942 fu il Gruppo G.E.Co AUTOBLINDATO "MONFERRATO". Costituito nell'aprile fu anch'esso trasferito in Africa (luglio '42) come avanguardia della Divisione Centauro e assegnato al Raggruppamento Sahariano, combatte nel sud tunisino con 2 Squadroni autoblindo.
    Partecipo' in settembre alla occupazione dell'Oasi di Gialo, poi di Siwa in Egitto. Come reparto  esplorante operava sulle piste desertiche per prevenire gli attacchi del Long Range Desert Group (LRDG - SAS unita' inglese motorizzata incaricata di trasportare gli operatori oltre le linee nemiche e di recuperarli in prestabiliti rendez-vous ad operazione conclusa.).
    Il 20 gennaio del 1943, in fase di ripiegamento quale retroguardia del Raggruppamento Sahariano, si scontrò presso El Hamma con reparti motorizzati desertici leggeri inglesi (L.R.D.G. e 1° S.A.S.B.) infliggendogli gravi perdite e catturandone il comandante delle Ten. Col. Sterling..
    Il 29 marzo si trovava schierato in località Kebili, fu investito da due colonne corazzate nemiche; riuscì a contrastarne il passo, proteggendo il ripiegamento del Raggruppamento Sahariano e svolgendo in seguito notevole attivita' di ricognizione a favore della linea difensiva di Gabès. L'8 aprile, con una compagnia Sahariana ed il II Gruppo del 21° Artiglieria, costituì un Gruppo di combattimento che si portò a Garaet Fatuassa, ove combatte per stroncare una notevole infiltrazione nemica. Il 13 aprile, nel corso di combattimenti ritardatori a Djebibina, catturò prigionieri e mezzi blindati delle avanguardie nemiche.
    Il 22 aprile il Gruppo entrò a far parte del Raggruppamento Lequio e combattè per la difesa di Capo Bon. In seguito alle perdite venne costituito un G.E.Co. misto composto da 250 uomini di varia estrazione con blindo e artiglieria.  Ritiratosi sul Mareth, con compiti di copertura opero' col Nizza nel Gruppo di Manovra e nel Gruppo Sahariano Mannerini. Confluì poi nel Lodi fino alla fine del conflitto.

    Nel maggio nacque l'erede corazzato dei Cavalleggeri di Monferrato inseriti nel Raggruppamento Celere Speciale: il GRUPPO MONFERRATO. Utilizzo' carri L6/40 e opero' in Albania a Berat. I "Cavalleggeri di Monferrato" in Albania resistono fino al 21 settembre e poi proseguirono l'azione sulle montagne con formazioni locali che si opposero ai tedeschi. Non verra' piu' ricostituito.

    Il 1 maggio del 1942 la Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro", fu trasformata per un breve periodo (1 agosto 1942) in 134ª Divisione Corazzata. Provvisoriamente, essa conservò il II Gruppo carri L3. Tuttavia, al momento della riconversione in 2a Celere, la divisione sostituì' il 10° Reggimento Corazzato "Vittorio Emanuele II", al quale il 18 agosto 1942 vennero assegnati, in aggiunta agli L6 ed M13, anche alcuni carri L3, con il 4° Reggimento di Cavalleria Genova. Il Reggimento Corazzato della Cavalleria Carrista Vittorio Emanuele II passò alle dipendenze dello Stato Maggiore e fu' inquadrato nella 134a Divisione Corazzata "Ariete II", insieme al Reggimento "Lancieri di Montebello" (R.E.Co.).

    Infine il 15 giugno 1942 si formo' 8° R.E.Co LANCIERI DI MONTEBELLO.
    Sciolto nel 1920 il reggimento Lancieri di Montebello venne ricostituito il 25 luglio 1942 a Ferrara presso il deposito dei Lancieri di Firenze sotto forma di Raggruppamento Esplorante Corazzato su 2 Gruppi con 2 Squadroni autoblindo, 2 moto e 2 semoventi 47/32 e 75/18. Fu inquadrato nella Divisione di cavalleria corazzata "Ariete II" e fu protagonista degli scontri a difesa di Roma dall'8 al 15 settembre 1943. Alle 23.30 del giorno 8 settembre il reggimento ricevette un preavviso di movimento per portarsi al mattino dall'Olgiata nella città alle dipendenze della Divisione "Granatieri di Sardegna", attestandosi a ridosso della linea di capisaldi presidiata dal 1° Granatieri tra il Tevere e la via Ardeatina. La prima azione fu l'occupazione del caposaldo della Magliana, mantenuto per tutta la giornata nonostante un contrattacco condotto dai tedeschi nel pomeriggio. All'alba del giorno 10, rinnovatisi gli attacchi avversari e mancando lo spazio indispensabile alla manovra dei suoi reparti corazzati, il Montebello deve arretrare. Nella mattinata i combattimenti proseguirono intensi nella zona di Porta San Paolo, alla Piramide di Caio Cestio e alla stazione Ostiense. La resistenza fu caparbia ed eroica fino alle 16.30 quando i reparti superstiti ripiegarono sul ponte Sublicio.  Si sciolse il successivo 16 settembre.

    Nel gennaio del 1943 si costitui' lo SQUADRONE AUTONOMO AUTOBLINDO LODI armato con SPA 40. In pratica era il reparto carri del 15° R.E.Co, che dopo l’inoltro dei mezzi del Reggimento in Libia e della loro perdita per l’affondamento dei trasporti marittimi, era stato lasciato a Savona, a disposizione di quel Comando territoriale.
    Nel luglio del '43 fu mandato in Sicilia per avvicendare un reparto blindo di “Nizza Cavalleria”. Dotato di poche autoblindo ne perse tre all’ingresso di Canicattì dove incapparono in un posto di sbarramento americano. Con l'avanzata americana cercano di tornare sul continente qui si perdono le tracce di questa formazione.

    Nel periodo che va dal 1940 al 1943 il il Deposito del Reggimento formò anche il GRUPPO ALESSANDRIA nel quale possiamo inserire oltre a due Gruppi di Squadroni Costieri appiedati operanti in Italia:
    - il III e il IV GRUPPO SQUADRONI CARRI;
    - il XII BATTAGLIONE MOVIMENTO STRADALE;
    - il XIII GRUPPO SQUADRONI SEMOVENTI

    Il XIII GRUPPO SQUADRONI SEMOVENTI con il nucleo e 19 semoventi L40 da 47/32 su 3 Squadroni fu impiegato sul fronte Russo nel '42 dove opero' con il LXVIII Btg. Bersaglieri come rinforzo per gli Alpini, i tedeschi e le divisioni di fanteria. Molti dei loro semoventi furono distrutti nella zona di Gadjucja e Foronovo e nessun semovente ritorno' in Patria. Fu ricostituito nella prima meta' del 1943 a Codroipo e nell'agosto inviato al confine jugoslavo.

    Il III e il IV GRUPPO SQUADRONI CARRI operarono autonomamente in Albania, il IV da meta del 1941 mentre il III dal maggio '42 dal maggio del '42 ed entambi ebbero almeno uno squadrone di 13 carri L6.

    Numerosi appartenenti alla cavalleria partecipano infine alla resistenza, che inizialmente fu un fatto solamente militare, e alla guerra di liberazione. mantenendo alta compattezza e solidità morale, come ampiamente dimostrano le 17 medaglie d'oro al valore militare, di cui 16 alla memoria, attribuite durante questa ardua, difficile lotta ad appartenenti alla cavalleria. Senza dimenticare che all'8 settembre 1943, resistettero ai tedeschi "Aosta" in Tessaglia, "Monferrato" a Berat, "Nizza" a Tirana, "Saluzzo" a Fiume, "Montebello" a Roma, "Lucca" a Monterosi, "Vittorio" a Bracciano, truppe al deposito di "Alessandria" a Udine, di "Genova" a Roma, Porta San Paolo, delle "Guide" a Parma.

    Il 19 luglio del ’44 per ordine dello Stato Maggiore Esercito “Generale Messe” il Reggimento "Cavalleggeri Guide" fu sciolto e con i suoi effettivi venivano costituiti 3 Reparti Salmerie da Combattimento il 13°, il 14° ed il 15°.

    Il secondo conflitto mondiale, al cui definitivo giudizio furono sottoposti armamenti e organizzazione, addestramento e capacità dell'Arma, seppellì per sempre la cavalleria montata.