UNIFORME
Le SS Italiane continuarono a portare l’uniforme grigioverde, mescolando capi dell'uniforme M1940 e dell'uniforme modello paracadutista (giubbe con e senza bavero, pantaloni corti con fasce mollettiere o pantaloni lunghi). Tutti indossavano la cravatta nera. Alcuni legionari portavano anche la giubba grigioverde con il colletto chiuso, secondo il modello tedesco, prevista per l'E.N.R. dall' "Istruzione Provvisoria" per le uniformi del settembre 1944.
Spesso in estate veniva portata la sahariana con i pantaloni alla sciatora, in tela cachi.
Fu largamente utilizzato il telo tenda, sia in tessuto mimetico M1929 che in tessuto cachi. Moltissime foto attestano l'uso di questo indumento speciale, quasi come se fosse previsto da una regola non scritta.
COPRICAPI
Gli ufficiali indossavano il berretto rigido, mentre i sottufficiali e la truppa avevano il berretto a busta con visiera, di colore grigioverde (veniva portato anche quello di stoffa cachi, probabilmente da parte di chi ne era già in possesso).
Per tutti era previsto l'uso dell'elmetto italiano; quello tedesco non fu indossato (se non da pochissimi fanatici in foto fatte in studio).
Elmetto delle SS Italiane. Da notare i due scudetti verniciati sui lati dello stesso. Nonostante lo stato di conservazione ci troviamo di fronte ad un cimeli rarissimo (collezione Monica Carota).
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DISTINTIVI
Al centro del berretto rigido era cucita un'aquila dorata con ali spiegate e con fascio littorio tra gli artigli (simile a quella della bandiera della R.S.I.). Talora fu cucita anche sul lato sinistro del berretto a busta (in filo argentato o in metallo); sul fronte dello stesso era posto il teschio metallico, adottato da tutte le SS (Totenkopfabzeicher).
Sul lato sinistro dell'elmetto veniva applicata la decalcomanie delle SS (scudetto bianco con SS in caratteri runici in nero); in mancanza della decalcomania si sopperiva dipingendo con vernice nera i simboli runici. Sul lato destro poteva essere dipinto lo scudetto tricolore.
Tutti i distintivi di grado erano identici a quelli adottati dalle SS tedesche. Gli attributi dell'uniforme ( mostrine, controspalline, eccetera), descritti di seguito, erano inizialmente realizzati in panno rosso con ricami in filo argentato (in quanto la 29° legione non era composta da Tedeschi). Nel giugno del 1944 il Comando Supremo delle SS concesse l'uso del colore nero per il panno dei distintivi (privilegio riservato ai combattenti di nazionalità tedesca), per l'alto valore dimostrato sul fronte di Nettuno.
Sul bavero della giacca erano applicate le mostrine romboidali di tipo tedesco. La mostrina sinistra portava il distintivo di grado, mentre la mostrina destra avrebbe dovuto portare le iniziali runiche delle SS 8norm in realtà quasi sempre disattesa dagli Italiani); dopo il giugno '44 sulla mostrina destra avrebbe dovuto trovare posto un fascio littorio, che non fu però mai adottato. Il I battaglione del I reggimento aveva invece sulla mostrina destra un distintivo identico a quello del Raggruppamento "Frecce Rosse" che aveva combattuto in Tunisia nel 1943. Gli ufficiali superiori avevano i distintivi di grado su entrambe le mostrine.
I distintivi di grado erano portati anche sulle controspalline, di tipo tedesco delle Waffen SS.
Sulla manica sinistra della giubba veniva portata un'aquila in stoffa ricamata in canutiglia dorata o argentata, simile, nel disegno, a quella del berretto. Inizialmente, al posto dell'aquila era previsto che sulla manica sinistra della giubba venisse cucito uno scudetto indicante la nazionalità (prassi in uso presso i reparti delle SS degli altri Paesi europei). Ne furono pensati e realizzati diversi modelli in tessuto, che furono però scarsamente utilizzati (sono riportati in ordine cronologico d'uso):
- Tricolore posto diagonalmente, contornato di nero;
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Tricolore posto verticalmente, contornato di nero;
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Come il precedente, con l'aggiunta di un fascio in rayon giallo al centro (mai adottato);
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Scudetto sagomato con tricolore orizzontale, contornato di nero, con la scritta "ITALIA" in argento nel cartiglio superiore (versione più diffusa;
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Scudetto in panno nero, con al centro un fascio littorio e una filettatura perimetrale, entrambi in filo di rayon giallo.
Sul bavero della giacca erano applicate le mostrine romboidali di tipo tedesco. La mostrina sinistra portava il distintivo di grado, mentre la mostrina destra avrebbe dovuto portare le iniziali runiche delle SS (norma in realtà quasi sempre disattesa dagli Italiani); dopo il giugno '44 sulla mostrina destra avrebbe dovuto trovare posto un fascio littorio, che non fu però mai adottato. Il I battaglione del I reggimento aveva invece sulla mostrina destra un distintivo identico a quello del Raggruppamento "Frecce Rosse" che aveva combattuto in Tunisia nel 1943. Gli ufficiali superiori avevano i distintivi di grado su entrambe le mostrine.
I distintivi di grado erano portati anche sulle controspalline, di tipo tedesco delle Waffen SS.
Sulla manica sinistra della giubba veniva portata un'aquila in stoffa ricamata in canutiglia dorata o argentata, simile, nel disegno, a quella del berretto. Inizialmente, al posto dell'aquila era previsto che sulla manica sinistra della giubba venisse cucito uno scudetto indicante la nazionalità (prassi in uso presso i reparti delle SS degli altri Paesi europei). Ne furono pensati e realizzati diversi modelli in tessuto, che furono però scarsamente utilizzati (sono riportati in ordine cronologico d'uso):
- Tricolore posto diagonalmente, contornato di nero;
- Tricolore posto verticalmente, contornato di nero;
- Come il precedente, con l'aggiunta di un fascio in rayon giallo al centro (mai adottato);
- Scudetto sagomato con tricolore orizzontale, contornato di nero, con la scritta "ITALIA" in argento nel cartiglio superiore (versione più diffusa;
- Scudetto in panno nero, con al centro un fascio littorio e una filettatura perimetrale, entrambi in filo di rayon giallo.
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