Coppia di mostrine per i tecnici dell’Arma del Genio con gladio da cappotto (collezione Paolo Crippa)



Brevetto da Guastatore del Genio in lamierino stampato e verniciato (collezione Riccardo Pantanelli)

ARMA DEL GENIO

UNIFORME

L’uniforme era quella tipica dell'E.N.R., formata da un misto di indumenti del Regio Esercito, sia in tessuto grigioverde per l’inverno, che in tela cachi per l’estate.

Lo stesso si può dire per l'equipaggiamento.

Accanto all'uniforme ordinaria, venivano portati degli indumenti speciali da tutti coloro che erano addetti a compiti particolari (flammieri, chimici, eccetera)

COPRICAPI

Berretto a busta grigioverde ed elmetto in acciaio.


DISTINTIVI

Il fregio del berretto previsto dal regolamento era costituito da una granata fiammeggiante diritta, con scuri e fulmini incrociati e un piccolo serto alla base di foglie d'alloro. In realtà i genieri continuarono a portare i fregi di specialità già in dotazione presso il Regio Esercito. I guastatori, i pionieri, gli artieri stradali e i minatori avevano un fregio che rappresentava una granata fiammeggiante con tondino nero, due scuri e due fulmini incrociati; i ferrovieri avevano la granata, una coppia di ali e due scuri incrociate con al centro una ruota; i pontieri la granata e due ancore incrociate. Questi fregi erano realizzati in canutiglia dorata per gli ufficiali e in filo nero per graduati e truppa. Esisteva anche una versione di ottone stampato, usata molto raramente.

Il regolamento prevedeva che sulla parte frontale dell'elmetto venisse portata la decalcomania con l'aquila repubblicana e lo scudetto tricolore sul lato destro. In realtà, nella maggior parte dei casi, si continuava ad avere il vecchio fregio del Genio dipinto a spruzzo.

Inizialmente erano portate al bavero le vecchie fiamme nere contornate cremisi, con le stellette. Dalla fine del 1943 queste mostrine furono sostituite dalle fiamme nere a tre punte per l'arma combattente e dalle fiamme ad una sola punta per i tecnici del Genio. Entrambe le versioni mantenevano il contorno cremisi e avevano il gladio al posto delle stellette.

Il II battaglione Pionieri aveva uno stemma metallico da portarsi sul taschino della giacca, di forma ovoidale, circondato da un bordo di fronde di quercia e d'alloro, recante nella parte centrale la scritta "II° PIONIERI" e due scuri incrociate al centro del bordino inferiore.

I battaglioni guastatori invece portavano un distintivo realizzato in lamierino stampato e verniciato, simile a quello in uso già tra le disciolte truppe regie (granata nera, con fiamma dritta rossa e gladio dorato); inoltre, chi aveva superato il corso d'addestramento per i guastatori poteva fregiarsi del brevetto, simile al suddetto distintivo, ma di dimensioni maggiori, da fissarsi sulla manica sinistra della giubba. Di quest'ultimo brevetto esisteva anche una versione in stoffa. Rispetto al vecchi distintivo, la guardia della daga era priva del motto savoiardo "FERT", al cui posto si trovava la scritta "ONORE".