Marò in uniforme invernale. Notare il portacaricatori ventrale per il MAB e le mostrine rosse, in uso fino all'estate del 1944 (courtesy Marco "Hummel" Barlesi).

Allievo ufficiale dei reparti naviganti della Divisione "Decima" in uniforme invernale (courtesy Marco "Hummel" Barlesi).
Marò in uniforme estiva cachi: sul taschino della giubba porta il brevetto da nuotatore, quello da paracadutista e il distintivo del battaglione "NP" (courtesy Marco "Hummel" Barlesi).
DECIMA M.A.S.

NOTA: in questa scheda vengono analizzate le uniformi, i copricapi ed i distintivi, comuni a tutti i reparti della Decima M.A.S.. I distintivi dei diversi reparti che componevano l’Unità sono trattati in una specifica scheda.

UNIFORME

L'uniforme invernale della Decima era in panno grigioverde, composta da giubba modello paracadutista, pantaloni lunghi alla sciatora, maglione girocollo o camicia e cravatta, con cinturino in stoffa o cinturone in cuoio. Spesso gli ufficiali avevano anche lo spallaccio. Era inoltre in uso il cappotto in panno grigioverde del Regio Esercito modello 34 o 40.

Si possono vedere però marò indossare giubbe modello 34 o 40 sia con bavero, sia modificate tramite l’asportazione del bavero. Alcuni marò portarono per un certo periodo i pantaloni corti con fasce mollettiere ed alcuni ufficiali continuarono a portare i pantaloni alla cavallerizza con gli stivali.

In estate era portata l’ uniforme in tessuto di cotone
grigioverde o sabbia, la cui giubba aveva un colletto ed un taglio differente nella parte anteriore rispetto a quella invernale. Talora furono impiegati anche capi coloniali del REI o tedeschi. Se il clima era particolarmente torrido poteva essere portata la camicia con i pantaloncini corti (in tessuto grigioverde o sabbia), come è attestato da numerosissime fotografie.

Furono adottati dalla Decima numerosi capi d’abbigliamento in tessuto mimetico italiano M1929 (pantaloni, teli tenda, giacchini, eccetera). Venne poi adottata una uniforme mimetica, molto diffusa negli ultimi periodi di guerra, che era composta da un ampio giaccone mimetico e pantaloni lunghi mimetici. Il giaccone dotato di due tasconi al petto e due ai fianchi., oltre ad una parte superiore che fungeva anche da chiusura ai tasconi del petto. La giubba era aperta davanti e la chiusura avveniva per mezzo di bottoni.

Gli NP utilizzavano spesso anche i giacconi a tre quarti mimetici dei paracadutisti.

L'equipaggiamento e le buffetterie erano principalmente italiani, anche se non era infrequente l’uso di materiale tedesco. Molto diffuso era l’uso di portacaricatori per MAB in tessuto di canapa di tipo ventrale, derivati dalla custodia del MAB stesso. Erano altresì in uso Samurai (nelle due tipologie) e bandoliere in cuoio.

COPRICAPI

Da tutti gli appartenenti alla Decima era portato il basco grigioverde e, talora, il berretto a busta con visiera in tessuto grigioverde. Era poi consuetudine, da parte di sottufficiali ed ufficiali, di indossare il berretto rigido mod. '34.

Tutti avevano in dotazione l’elmetto italiano M33 (molti NP quello da paracadutista M41 e M42), dipinto in grigioverde. La necessità di avere una colorazione mimetica spinse molti marò ad improvvisare delle mimetiche con fango, spago e tutto ciò che c’era a disposizione (anche accessori mimetici di preda bellica, quali reticelle). A partire dall’estate 1944 sul colore grigioverde furono applicate a pennello od a spruzzo delle colorazioni mimetiche, in genere costituite da striature o chiazze sfumate di colore ocra, giallo e verde chiaro. Erano in uso anche telini mimetici per la copertura dell’elmetto. Risultano anche distribuiti degli elmi greci modello 34/39 di preda bellica.

Da notare che i Guastatori Alpini del battaglione "Valanga" continuarono a portare il berretto alpino con penna e all'elmetto la nappina e la penna nera; il fissaggio avveniva tramite un ritegno passante per il foro sinistro dell'aeratore, o saldato all'elmo.

DISTINTIVI



I gradi erano quelli della Marina. I sottufficiali li avevano sugli avambracci (alla sinistra sotto lo scudetto). Per gli ufficiali venivano utilizzati i gradi a bassa visibilità mod. 1940, comuni a tutto il Regio Esercito all' inizio della guerra, posti in prossimità del bordo inferiore delle maniche. I gradi erano sottopannati in grigioverde per gli appartenenti ai reparti di terra, mentre erano sottopannati in blu per i reparti naviganti.

I distintivi di grado erano spesso riportati anche sul lato sinistro del basco o dell'elmetto.

Sul basco era portato il un fregio della M.N.R. ricamato in filo dorato, costituito da un'ancora, inserita in un tondino, fronde di alloro e di quercia ed un'aquila ad ali spiegate, che poggia sulla parte superiore del tondino. Ne esisteva anche una versione metallica. A volte vi era invece una semplice ancora metallica o in filo giallo o dorato.

Il fregio dell'elmetto era costituito da un'ancora di colore giallo.

Questa era applicata a decalcomania (utilizzando i fogli della Regia Marina privati della corona sabauda), o dipinta a stampino sulla parte frontale. Sugli elmi con colorazione mimetica, talvolta l'ancora frontale era dipinta in colore nero.

A partire dalla fine del maggio 1944 fu prescritto che sul lato destro dell'elmo fosse apposto uno scudo tricolore. Tale disposizione fu applicata solo parzialmente, e spesso in modo inesatto, poiché talora lo scudetto in questione risulta posto sul lato sinistro. Molto spesso sul lato siniostro infatti veniva dipinto lo scudetto della Decima in dimensioni ridotte. Talvota poi gli elmi erano personalizzati con il distintivo di reparto (classico l'esempio dei Guastatori del Valanga, che avevano il distintio di reparto sul lato destro) o co altri simboli della Decima. Prima dell'adozione dello scudetto tricolore era abbastanza diffusa l'abitudine di avere una grossa "X" rossa (metallica o dipinta) sul lato dell'elmetto.

Le mostrine erano pentagonali in panno, differenti per le diverse tipologie dei reparti:

  • Rosse per la Fanteria di Marina, con il Leone di San Marco nella parte superiore ed il gladio in quella inferiore; a partire dal luglio 1944 le mostrine furono sostituite con mostrine blu, dopo il rientro in Italia della divisione San Marco dall'addestramento in Germania.
  • Blu per i reparti autonomi di Fanteria di Marina, con l’ancora metallica nella parte superiore ed il gladio in quella inferiore;
  • Bianca per i reparti naviganti, con l’ancora metallica nella parte superiore ed il gladio in quella inferiore;
  • Gialla per i gruppi di Artiglieria, con l’ancora metallica nella parte superiore ed il gladio in quella inferiore.

Sul taschino sinistro della giubba era portato il distintivo di reparto , eventualmente, il prevetto di specialità (si veda a tal proposito la sheda relativa ai distntivi di reparto). Era inoltre portato, dagli aventi diritto, il distintivo d’onore della Marina, che era stato concesso a tutti gli appartenenti alla regia Marina rimasti fedeli all’alleato tedesco all’atto dell’Armistizio. Il distintivo era costituito da un’ancora circondata da una catena e, nella versione per la Decima, era caricato da una "X" rossa. Il distintivo era da portare sul taschino destro della giubba e fu concesso anche a militari che si distinsero per meriti di servizio.