Il lavaggio è la tecnica “bagnata” per eccellenza, la più antica di tutte e, forse, la più utilizzata. La sua semplicità di realizzazione, i suoi buoni risultati e la sua versatilità nel venire elaborata con diversi colori hanno reso il lavaggio la tecnica più popolare nel mondo del modellismo. Ma, nonostante i suoi straordinari risultati e la sua semplicità…è lungi dall’ essere una tecnica così familiare a tutti noi ogni volta che spuntano dei problemi che rischiano di finire con la rovina del modello. Ma se si padroneggia tale tecnica….allora metà di un buon lavoro è già fatta.
Che cosa è?
Naturalmente non si tratta di lavare il modello con acqua e sapone o metterlo assieme al detersivo nella lavatrice. Forse la definizione di lavaggio deriva dal metodo caratteristico di applicazione, come se si lavasse la superficie di un veicolo ma con del vero colore. E’ un nome che serve a descrivere il processo ma che è lungi dalla azione di lavare tutto.
Che cosa rappresenta?
L’enormità dello sporco, l’untuosità aggiunta, l’ ombreggiatura propria delle cose o anche il mero capriccio di enfatizzare un volume. Tutto ciò viene rappresentato dal lavaggio. Questa tecnica copre una vasta gamma di effetti e fa sì che il colore base di un modello, piatto e monotono, prenda vita e mostri un contrasto attraente in tutte le sue forme. Ma un uso eccessivo può finire nel classico effetto scuro od eccessivo di un modello, pieno di lumeggiature e di ombre pronunciate. Così come un uso bilanciato di questa tecnica conferirà al nostro modello un aspetto adeguato ed uno splendido arazzo su cui lavorare con altre tecniche.
Come si fa?
E’ facile realizzare un lavaggio…ma…di che tipo?….Cosa??…Credevate forse che esistesse un unico modo per realizzare un lavaggio? Sbagliate!….Siamo fortunati in quanto ne esistono diversi tipi, per ciascun momento e tipo di modello. Lo spiegherò per esempi dato che risulta più semplice da capire.
Lavaggio generale: si immagini di avere un bellissimo Renault F17 od un Crusader, pieni di rivetti e bulloni. Desideriamo fare un lavaggio che accentui tutti questi dettagli, ok? In questo caso e per fare prima, applicheremo un lavaggio generale. Usiamo dei colori scuri (marrone, ossido scuro od un grigio molto scuro) a smalto – io uso gli Humbrol – o mescolandoli con dei colori ad olio. Li diluiremo al 70-80% in essenza di trementina (non nel diluente) e li applicheremo con un pennello morbido, a punta tonda, numero 6, su tutta la superficie da trattare. Potremo osservare come la mistura scivolerà rapidamente su tutta la superficie e comincerà a riempire angoli e solchi, scurendoli rapidamente. Pur trattando tutta la superficie cercheremo, con il pennello, di far accumulare il colore in quei solchi, attorno alle saldature e nei recessi e via dicendo… Dovremo far asciugare bene la prima fase, ma non tanto da prepararci un caffè! Dovremo monitorare tutto il periodo di asciugatura per evitare quegli odiosi aloni della trementina seccata. Se cominciassero a comparire si potranno eliminare usando della trementina ed un pennello pulito. Non dovremo effettuare troppi lavaggi, perché questo scurirebbe troppo il colore di fondo. Ci limiteremo ad un lavaggio. Una volta asciutto noteremo come i dettagli siano sottilmente ombreggiati e abbiano acquisito parecchio volume.
Lavaggio a flusso: questa volta si supponga di avere un luminoso Panther G dove prevalgono le superfici piatte e ben pochi dettagli e volumi. In questo caso è più adeguato applicare alcuni filtri alla superficie e poi applicare dei lavaggi minori e localizzati. Ossia un 50% dei colori summenzionati ed un 50% di trementina. Usando un pennello a punta fine e piccola useremo questo mix per applicarlo ai dettagli più minuti e ai recessi o ai dettagli in rilievo che ci interessano, senza inumidire il resto della superficie. Si vedrà come il colore dal pennello scorrerà nei solchi senza estendersi alle altre superfici (ATTENZIONE!!!! Siate certi che non sia applicato ad una superficie OPACA). In questo modo si otterrà una profilatura precisa solo nelle zone desiderate. Lasciamo poi asciugare per un paio di minuti. Una volta asciugato, con un pennello ed un poco di trementina pulita ammorbidiremo e sfumeremo le estremità più nette del lavaggio. Ma non si deve procedere subito!!! Bisogna attendere che si sia un po’ asciugato. Una volta asciutto garantisco un risultato sorprendente. Bisogna procedere passo-passo, senza cercare di procedere velocemente.
Lavaggio fresco: ora si immagini di avere un Panzer III J con la livrea grigia o sabbia….Desideriamo effettuare un lavaggio ai tipici paraurti pieni di piccoli volumi simili a piccole macchie, i sostegni e via dicendo….Ok. Si può fare così: si inumidiscono i paraurti con della trementina pulita. Prima che inizi ad asciugare si prende una mistura del 70% colore e del 30% trementina e se le lascia cadere una goccia sopra la superficie inumidita. Vedremo la goccia allargarsi velocemente e scurire la superficie, dandole profondità ma anche più morbidezza. Poi procederemo con il pennello cercando di far accumulare il colore più in alcune zone che in altre. Potremo anche prendere direttamente il colore e applicarlo nelle zone circostanti ai sostegni dei paraurti, in modo da contrastare maggiormente la zona. Lasceremo poi asciugare sorvegliando il periodo di asciugatura. Il risultato finale sarà diverso dai metodi precedenti.
|