SPECIAL
Sd.Kfz. 221-222-223 Leichter Panzerspahwagen |
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I primi esemplari di autoblinde nell’ esercito tedesco vennero sviluppati ad inizio del ‘900 dalla Daimler, con la Daimler Panzerwagen costruita presso gli stabilimenti di Wiener-Neustad, in Austria, testata durante le manovre congiunte tedesche e austroungariche del 1905 e poi con la Panzerkraftwagen Ehrhardt 5 cm BAK (Ballon Abwehr Kanone), ossia Cannone anti Aerostato.
Il veicolo doveva essere utilizzato, infatti, per abbattere gli aerostati da osservazione di artiglieria, diffusi sui campi di battaglia sin dalla metà del secolo precedente. In particolare durante la guerra franco prussiana del 1870-71.
La Erahrdt BAK era basata su un telaio di camion leggero e alimentata da un motore da 50 cavalli. La capacità di alzo del pezzo la rendeva utile all’ impiego anti aereo. Ma la capacità di brandeggio era assai limitata e la mobilità ostacolata dalla trazione posteriore. Tali difetti vennero eliminati nella Krupp-Daimler Panzerkraftwagen 5.7 cm BAK, dotata di un cannone da 57 mm, prodotta nel 1909, con ruote piene sul davanti e gommate sul retro.
Nel 1910 la Krupp Daimler sviluppò una versione non blindata della BAK 5.7 cm che venne introdotta in servizio nell’ esercito imperiale. Le BAK furono i primi veicoli anti aerei a prestare servizio durante la 1° GM, con discreti successi, nonostante il rudimentale sistema di mira, data la lentezza e fragilità sia degli aerostati che degli aeroplani. Diverse BAK furono utilizzate con ruoli di appoggio di fuoco nelle operazioni terrestri in Romania nel 1916-17, dove le operazioni mobili prefigurarono il futuro ruolo dei panzergrenadieren.
Tra gli ufficiali tedeschi a fare esperienza della guerra di movimento in Romania, entrata in guerra dalla parte dell’ Intesa, vi fu Erwin Rommel. Tuttavia, ai fini pratici, l’ esercito imperiale entrò nel 1° conflitto mondiale senza disporre di veicoli ruotati blindati. E furono le circostanze operative a rompere il conservatorismo dello Stato Maggiore e ad imporre un certo grado di meccanizzazione. I reparti di Jaeger delle divisioni di cavalleria erano dotati di piccoli contingenti motorizzati demandati al trasporto di distaccamenti di mitragliatrici, impiegati con qualche successo negli scontri sul fronte belga e francese.
Ogni divisione di cavalleria, inoltre, disponeva di due veicoli a motore blindati di circa 10 ton e armati con mitragliatrici o pezzi leggeri da campagna. In larga misura questi “camion blindati” vennero usati come veicoli da supporto di fuoco in appoggio ai reparti di Jaeger delle divisioni di cavalleria. Il loro impiego venne progressivamente ridotto dal carattere di guerra di posizione assunto dal conflitto a partire dalla fine del 1914. Alcuni veicoli sembra siano stati trasferiti in altri teatri. Per esempio in Medio Oriente ed il fronte orientale, dove le condizioni erano maggiormente fluide.
I successi delle unità di autoblinde britanniche e belghe nel corso del 1914-15 indussero lo Stato Maggiore tedesco a sviluppare il corpo autoblinde.
A tre imprese, Daimler, Erhrardt e Bussing venne chiesto di produrre modelli con trazione 4x4, una buona capacita’, di superamento ostacoli ed una doppia posizione di guida, in modo da consentire ai veicoli di invertire rapidamente la marcia. I tre prototipi, la panzerkraftwagen Daimler/15, la panzerkraftwagen Ehrhardt/15 e la panzerkraftwagen Bussing/15 vennero tutti ultimati all’ inizio del 1916 ed erano accumunate dalle grandi dimensioni, dal peso compreso sulle 9-10 ton e da una blindatura di 7-9 mm. Erano armate con tre mitragliatrici.
L’ equipaggio era di 6 uomini. I progetti vennero approvati e questi veicoli divennero la base delle prima unità autoblinde tedesca, la Panzerkraftwagen Maschinengewehr Abteilung I, ossia battaglione mitragliatrici corazzate motorizzate.
Nel 1916 il btg venne impiegato a Verdun ed in altri settori del fronte occidentale. A partire dall autunno 1916 venne aggregato ai corpi d’ armata di cavalleria del gen Von Schmettow in Romania. Nel luglio del 1917 si assistette al primo scontro tra autoblinde quando unità di autoblinde britanniche, a sostegno delle forze russe, si scontrarono con i veicoli tedeschi, probabilmente veicoli Bussinig, a Brzezany. Lo sviluppo tecnico e l’ espansione dei reparti autoblindati procedettero con grande lentezza. Nel 1917 la Ehrhardt produsse una versione migliorata del modello 1915, con una torretta rotante, il peso ridotto di circa 2 ton.
Nell’ immediato dopoguerra le autoblinde di produzione bellica rimaste in forza all’ esercito imperiale vennero impiegate in larga misura a sostegno dei Freikorps e delle forze di sicurezza della Repubblica di Weimar sia contro i disordini interni che a difesa delle frontiere, in particolare contro le forze lituane e talvolta polacche.
Le clausole del Trattato di Versailles del 1919 proibivano il possesso da parte della Reichswehr di veicoli blindati, se non in quantità e con capacità ridotte.
Queste, le Sdkfz 3 vennero prodotte dalla Daimler sul modello di quelle del periodo bellico, ma prive di blindatura e sistema sterzante e guida posteriore. Avevano un equipaggio di tre uomini e potevano trasportare sino a 12 fucilieri. Ognuno dei 7 btg motorizzati della Reichswehr ricevette 15 veicoli in dotazione. Tuttavia la forza di polizia repubblicana, la Schutzpolizei, creata nel 1918 e forte di 150.000 uomini, distribuiti tra i vari Stati tedeschi, ottenne dalla Commissione Interalleata il permesso di dotarsi di autoblinde, sebbene limitate ad 1 ogni mille uomini.
Le Schupo Sonderwagen vennero prodotte dalla Daimler. Erhardt e Benz ed erano dotate di due torrette dotate di mitragliatrici e sistema di guida posteriore. La loro utilità pratica, tuttavia, era limitata alle operazioni urbane. Per questo, sfruttando gli accordi di Rapallo con l’ URSS, il governo di Weimar iniziò una serie di test segreti a Kazan per lo sviluppo di veicoli blindati sia ruotati che cingolati.
Nei primi anni Trenta venne introdotta la versione leggermente corazzata del camion a sei ruote Adler, armato di mitragliatrice. Il veicolò servì da base per le auto da ricognizione Kfz 13, soprannominate “vasche da bagno” per la forma peculiare e tondeggiante, dotate di una blindatura di 8 mm, armate con una mitragliatrice e con due uomini di equipaggio. La velocità massima era di 70 km/h su strada e le capacità fuori strada mediocri. Entrò in servizio nel 1933 con le unità di cavalleria. Nel 1939 era stata relegata alle sezioni pesanti dei btg da ricognizione delle divisioni di fanteria. La campagna di Polonia ne conferò l’ inadeguatezza per l’ impiego di prima linea e ben presto il veicolo venne relegato a compiti di polizia nei paesi occupati. La Kfz 14 era la versione per le comunicazioni, dotata di antenna per le trasmissioni a media e lunga distanza ed un membro supplementare di equipaggio.
La Kfz 13 venne prodotta in 147 esemplari dalla Daimler tra il 1932 ed il 1934. La Kfz 14 radio in 40 esemplari.
Kfz 13 |
Kfz 14 |
Alcuni esemplari vennero impiegati anche durante la Campagna di Francia sebbene sin dal 1938 il veicolo fosse stato sostituito dalla famiglia sdkfz 221/222. Il ritiro definitivo dal servizio avvenne nell’ inverno del 1941.
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Dati di produzione
Mese/Anno |
Stu.Pz. Abt |
Totali |
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1932-34 |
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1938 |
1939 |
1940 |
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1944 |
Kfz 13 |
147 |
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Kfz 14 |
40 |
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Sd.Kfz. 221 |
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143 |
46 |
126 |
24 |
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Sd.Kfz. 222 |
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72 |
72 |
64 |
52 |
179 |
352 |
198 |
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Sd.Kfz. 223 |
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117 |
- |
59 |
71 |
112 |
62 |
198 |
21 |
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Bibliografia
- Perrett Bryan “German Armoured Cars and Reconnaisance Half Tracks, 1939-45”, Osprey Publishing, 1999
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Jentz T/Doyle H “The Encyclopedia of German Tanks of WWII”, 1999
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Versioni e impiego
Sdkfz 221-222-223 Leichter Panzerspahwagen
Il rimpiazzo per la Sdkfz 13 fu la Sdkfz 221, introdotta a partire dal 1935.
Fu la prima autoblinda tedesca ad adottare il motore posteriore, un Horch da 75 hp. Aveva una velocità massima di 90 km/h (46 fuori strada), una autonomia di 320 km e quattro ruote motrici. La corazzatura massima era di 8 mm con angoli variabili tra i 35 ed i 37°, sufficiente a proteggere l’ equipaggio dal fuoco delle mitragliatrici di calibro 7.62 e 8 mm. Nella torre aperta, dotata di rete antischegge/antigranate era piazzata una MG34. da 7.92 mm. Prodotta in 339 esemplari dal 1935 al maggio 1940 dalla Weserhutte, i primi 141 esemplari erano dotati di un complesso sistema di visori tagliati da piastre laminate. In seguito vennero sostituiti con versioni fuse.
A partire dal 1942 nella torre modificata venne installato lo sPzB41 da 28 mm, ossia il fucile controcarro pesante da 28 mm (in realtà un cannone anticarro leggero). Derivato dal fucile anticarro Solothurn era in grado di perforare 75 mm di corazza , con un angolo di impatto di 90° a 500 metri o 40-50 mm a 500, con un angolo di impatto di 60°. Grazie al principio Gerlich della canna a compressione, ossia di calibro diverso nel vivo di volata rispetto alla culatta (per lo sPzB41 il calibro in uscita era di 20 mm) il proiettile, letteralmente “strizzato”, raggiungeva una velocità di 1.430 m/s. Anche il PaK 40 da 75 mm sfruttava questo principio. L’ adozione dello sPzB41 consentì di prolungare l’ impiego operativo della Sdkfz 221 (e dello stesso cannone anticarro) sino alla fine del conflitto. L’ equipaggio della Sdkfz 221 era limitato a due uomini, comandante e guidatore.
Le Sdkfz 221 vennero assegnate ai reparti esploranti delle divisioni leggere, panzer e motorizzate. In azione erano solitamente accompagnate dalle Sdkfz 222 e da autoblinde dotate di radio a lunga distanza.
La Sdkfz 222 derivò direttamente dalla 221 ed iniziò ad entrare in servizio con i battaglioni esploranti corazzati a partire dal 1938.
Fu prodotta in 989 esemplari dal 1936 al giugno 1943 da numerose imprese (Weserhutte, Bussino-NAG, MNH).
La differenza principale rispetto alla Sdkfz 221 era la torre migliorata, capace di ospitare un cannone da 20 mm KWK 30 o 38 ed una MG34 da 7.92 mm montata in posizione coassiale rispetto al 20 mm. Alcune versioni comando erano dotate di radio ma senza il cannone, portando l’ equipaggio da due a tre uomini. La velocità massima era di 90 km/h su strada, con una autonomia di 300 km. In totale vennero prodotte 7 serie di Sdkfz 222, ognuna con minori modifiche rispetto alla precedente. Le prime cinque serie erano dotate dello chassis Horch 810 e di un motore da 3.5 litri. Nel maggio 1942 venne introdotto uno chassis migliorato, un motore da 3.8 litri e freni idraulici mentre la corazzatura frontale del mezzo venne portata a 30 mm.
La capacità di alzo del KWK 30-38 a +87° consentiva di ingaggiare anche bersagli aerei. Il pezzo era lo stesso impiegato dal Panzer II. Le sue capacità di penetrazione a 90° andavano dai 30 al 54° mm con la Pz Gr 39 e 40. In totale il munizionamento era di 180 colpi per il 20 mm e 1.050 per la MG.
In generale la Sdkfz 222 venne assegnata ai reparti di corazzati dei btg da ricognizione delle Panzer e Panzer grenadieren division. Forniva appoggio e copertura alle autoblinde con radio a lunga portata. La Sdkfz 222 venne impiegata su tutti i fronti sino al 1945. Aliquote vennero fornite anche ad alcuni paesi alleati della Germania, come la Romania, che ne ricevette alcuni esemplari ad inizio 1944.
La Sdkfz 223 fu la versione per la trasmissione radio della 221. Venne prodotta in sei serie, per 550 esemplari dal 1935 al 1944, quando la produzione venne cancellata a favore dei veicoli semicingolati. Per consentire l’ alloggiamento di un apparato radio più grande la torretta venne montata più indietro rispetto al centro del veicolo. Che venne dotato di una grande struttura di trasmissione rettangolare e abbattibile e di una antenna a stella per le trasmissioni a più lunga distanza. L’ armamento si limitava alla sola MG34. Nel maggio del 1942, come per la Sdkfz 222, anche per la 223 venne adottato un nuovo chassis con freni idraulici e motore da 3.8 litri. Analogamente la corazzatura frontale venne portata a 30 mm. Del veicolo vennero dotati i reparti esploranti delle divisioni leggere, motorizzate e corazzate e rimase in servizio sino al 1945.
Sdkfz 260 -261 Kleine Panzerfunkwagen
Alla famiglia Sdkfz 221-22 appartengono altri due veicoli blindati per le trasmissioni lo Sdkfz 260 e 61. Prodotti in 493 esemplari dal novembre 1940 all’ aprile del 1943, in quattro serie, dovevano fornire protezione e mobilità ai reparti trasmissioni. Lo chassis delle blindo 260-261 era identico a quello delle 221-22, ma erano prive di torretta e armamento, salvo quello personale dei 4 membri di equipaggio. La loro autonomia era di 310 km. La differenza sostanziale tra la versione 260 e la 261 era nella dotazione radio (FuG 7 per la prima, portata massima 50 km e FuG 12 per la seconda, portata massima 8 km). In genere le sdkfz 260-61 erano assegnate ai comandi di reggimento, brigata e divisione delle divisioni corazzate e alle compagnie trasmissioni dei reparti esploranti. Entrarono entrambe in servizio a partire dall’ aprile del 1941 e prestarono servizio su tutti i fronti ed in tutte le campagne.
Impiego
Allo scoppio della guerra i btg da ricognizione (Aufklaerungs Abteilungen) vennero dispiegati come segue: A-A1 con la 1° brigata cavalleria; A-A3,4,5,7,8 con le divisioni panzer; A-A2, 13,20 e 29 con le divisioni di fanteria motorizzata; A-A6 con la 1° divisione leggera. Delle unità più ampie, gli Aufklaerungs Regimenter 7, 8 e 9 vennero integrati nelle 2°, 3° e 4° divisioni leggere. In seguito venne imposta una standardizzazione aggiungendo al nome il termine “corazzato” e numerando i reparti sulla base delle divisioni corazzate di appartenenza. Pertanto il Pz-A-A 1 prestò servizio presso la 1° Panzer Division, il Pz-A-A “Grossdeutschland” con la GD, lo SS-Pz-A-A Totenkopf con la 3° divisione panzer SS. Nelle divisioni motorizzate, divenute poi divisioni Panzergrenadieren venne aggiunto il 100 al numero della divisione di appartenenza. Il Pz A-A 120 era parte della 20° divisione motorizzata. Tuttavia nella 22° panzer il reparto esplorante era identificato come Pz A-A 140; nella 25° panzer come Pz A-A 87 e nella Panzer Lehr come Pz A-A 130 (dal 130° panzer rgt). Nella 21° panzer in Nord Africa il btg da ricognizione era identificato come Pz A-A 200 e quello della 15° come Pz A-A 15, ma nei rapporti tedeschi erano indicati come A-A3 e A-A 33
Dati Tecnici
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SD.KFZ. 221 |
SD.KFZ. 222 |
SD.KFZ. 223 |
Equipaggio |
3 |
3 |
3 |
Lunghezza |
4,80 m |
4,80 m |
4,80 m |
Larghezza |
1,95 m |
1,95 m |
1,95 m |
Altezza |
1,70 m |
2 m |
1,75 m |
Peso |
4,8 t |
4,8 t |
4,4 t |
Corazzatura |
30mm max |
30mm max |
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Armamento primario |
20mm KwK 30/38 L/55 |
20mm KwK 30/38 L/55
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- |
Armamento secondario |
7.92mm MG34 |
7.92mm MG34 |
7.92mm MG34 |
Motore |
Horch 3.5l / 8-cilindri / 75hp |
Horch 3.5l / 8-cilindri / 75hp (early)
Horch 3.8l / 8-cilindri/ 90hp (late) |
Horch 3.5l / 8-cilindri / 75hp (early)
Horch 3.8l / 8-cilindri/ 90hp (late) |
Trazione |
4x4 |
4x4 |
4x4 |
Velocità |
80 km/h |
80 km/h |
85 km/h |
Autonomia |
300 km |
300 km |
300 km |
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