Note storiche Lo M41 “Walker Bulldog” dal 1965 rappresentò il principale veicolo corazzato in dotazione alle forze armate del Sud Vietnam (ARVN), sostituendo gli M24 “Chaffee”, assieme al trasporto truppe blindato M113, in particolare nella versione ACAV. Di fatto l’ assistenza militare americana al governo di Saigon aveva perseguito una politica di limitazione intenzionale nelle forniture di materiale bellico. In buona sostanza concedendo solo carri leggeri nel timore, peraltro fondato, che venissero utilizzati per destabilizzare il quadro politico interno sudvietnamita. Sino al 1967 il principale contributo dei reparti corazzati sudvietnamiti era stato quello di “garanti” del potere politico, visto il loro impiego nella serie di golpe e contro-golpe che, dalla morte del presidente Diem al 1967, avevano caratterizzato la scena politica di Saigon. Tra i sudvietnamiti i tanks erano, infatti, soprannominati le “macchine elettorali”. Solo dopo l’ offensiva del Tet del 1968 gli USA ritennero necessario rafforzare la dotazione corazzata dell’ARNV, organizzando e addestrando il 20° reggimento carri, dotato di 44 M48A3. Il primo impiego operativo massiccio degli M41, generalmente modelli della variante A3, avvenne nei combattimenti urbani a Saigon nel gennaio-aprile del 1968 e ancora dal maggio al settembre dello stesso anno (il cosiddetto Mini Tet). Ma solo con l’ offensiva Lam Son 719, l’ invasione limitata del Laos meridionale, condotta dall’ otto febbraio al 25 maggio 1971 da 20.000 soldati di Saigon, sostenuti da 10.000 soldati e la forza aerea americana, si ebbe il primo scontro diretto tra le forze corazzate ARVN e dell’ Esercito Nord Vietnam (NVA), dotate di carri T54/55 e di PT76 di produzione russa. Negli scontri avutisi tra il 19 febbraio ed il 21 marzo 1971 gli M41 si comportarono abbastanza bene nei confronti di veicoli ben più corazzati e potenti come i T54/55. Lo 11° e 17° Cavalry Troop della ARNV distrussero 22 T54/55 e 16 PT76 NVA nello scontro del 19 febbraio contro la perdita di soli 5 M41e di una mezza dozzina di ACAV. In totale sino alla conclusione dell’ offensiva, di fatto arrestata dalle forze dell’ NVA, i nordvietnamiti patirono la perdita di quasi un centinaio di carri armati, grazie soprattutto al massiccio supporto aereo e degli elicotteri di attacco americani e sudvietnamiti. La ARVN perse, nella sua ritirata dal Laos tra il 60 ed l’ 80% dei suoi veicoli. Fu con l’ offensiva di Pasqua del 1972 che il conflitto assunse un carattere nettamente più convenzionale. L’ attacco lanciato dalla NVA contro tutte e quattro le regioni militari del Sud vide un massiccio impiego di tanks, artiglieria e dei missili filoguidati come gli AT3 “Sagger” di produzione russa. Particolarmente sanguinose si rivelarono le battaglie per il controllo della antica cittadella di Quan Tri, in prossimità del 17° parallelo (Regione Militare 1) e di Kontum, lungo il confine cambogiano (Regione Militare II). Nella battaglia di Quang Tri si distinse il 20° reggimento carri della ARNV, dotato di 44 M48A3. Negli scontri per la difesa della linea del fiume Cui Viet e del ponte di Dong Ha, i tanks sudvietnamiti infersero dure perdite ai mezzi corazzati dell’ NVA, spesso ingaggiandoli a distanze di 3.000 metri. Il reggimento, tuttavia, venne completamente annientato nel corso degli scontri. A loro volta gli M41 si rivelarono fortemente vulnerabili sia al fuoco dei pezzi da 100 mm dei T54/55 che dei missili anticarro Sagger (Malyutka nella definizione militare russa). Si rivelarono, però, preziosi, per il supporto della fanteria sudvietnamita in una pluralità di scontri. Quang Tri cadde nelle mani della NVA il 30/04/1972 e venne riconquistata dalle forze ARNV solo il 16/09/1972. Di fatto, come ricorda Dale Andrade nel suo libro “America’s Last Vietnam Battle: Halting Hanoi’s Easter Offensive” (Kansas University Press, 1995-2001), fu la potenza aerea statunitense a spezzare l’ offensiva di Hanoi. Le missioni “Arc Light” da parte dei B52 americani polverizzarono più di un reggimento di fanteria e meccanizzato della NVA sotto un diluvio di fuoco. Per esempio un battaglione corazzato della NVA ancora equipaggiato con i T34/85 versione 1969 (modernizzata), venne totalmente annientato in prossimità di Quang Tri proprio da una missione “Arc Light”. A titolo di esempio basti pensare che nel corso dei combattimenti per la riconquista di Quang Tri nel settembre 1972 l’ aviazione americana e sudvietnamita e l’ artiglieria di Saigon scaricarono sulla città circa 80.000 tonnellate di esplosivo. Un potenziale cinque volte superiore a quello di “Little Boy” la bomba atomica fatta detonare su Hiroshima. Lo stallo imposto alla offensiva nordvietnamita fu solo temporaneo. Tre anni dopo Hanoi lanciava una nuova e stavolta definitiva offensiva, impiegando quasi un migliaio di mezzi corazzati. La sospensione del sostegno americano al governo di Saigon, decretato dal Congresso nel 1974, ne determinò la caduta. Secondo le stime di Andrade i combattimenti, protrattisi dal 30/03 al 22/10/1972 costarono all’ ARNV circa 50.000 tra morti, feriti e prigionieri e la perdita di 250 veicoli corazzati, circa il 50% del suo parco, in larga misura M41 ed M113 ACAV. Alla NVA attorno ai 100.000 uomini e circa 400 tanks del tipo T54/55, T34/85 e PT76. |