Questo nuovo figurino della ditta SOLDATI, che ho dipinto per la box art, raffigura un graduato della RSI che può essere rappresentato  con diverse soluzioni pittoriche , in base alle varianti uniformologiche che, i capi indossati, permettono di realizzare. Ho fatto riferimento al testo di Guido Rosignoli “RSI, uniformi,distintivi,equipaggiamento e armi” edito da Alberelli, stupendamente illustrato e ricco di materiale fotografico dell’epoca. Dopo la consultazione ho deciso di rappresentare un sergente della brigata nera “Ettore Muti”, poi trasformatasi in Legione autonoma, una formazione di polizia fascista tra le tante che nacquero nel periodo della repubblica sociale,tristemente famosa per diversi episodi di feroce  rappresaglia, rastrellamenti e brutale violenza. La ”Muti” era come un esercito personale agli ordini del Colonnello Francesco Colombo (pg19-20 del testo citato),in realtà un semplice sottufficiale autoproclamatosi comandante,che terrorizzava con le sue nefaste imprese la città di Milano, tanto da essere oggetto di attentati ed imboscate da parte dei GAP , gruppi d’azione partigiani o patriottici , che operavano in città.
Il  figurino è realizzato in un unico pezzo, di resina gialla ,ben definito e non abbisogna di particolare pulizia, essendo esente da bave ed imperfezioni. Le dimensioni sono leggermente abbondanti rispetto la classica 1/35,  la posa è particolarmente accattivante ed il volto molto espressivo e ben scolpito. Ma è la figura in generale che si segnala per la precisa realizzazione. Il figurino si presta ad essere collocato sia singolarmente sia in un piccolo diorama , vicino ad una AB 41, per raffigurare un ‘azione antipartigiana.
Ho deciso, rifacendomi in particolare alla  tavola XI di pg 69 , che mostra quanto fosse eterogeneo l’abbigliamento di queste squadre d’azione, di rappresentare il figurino con il basco nero, spesso era  di colore grigio-verde, recante un grosso emblema metallico a forma di teschio con ossa incrociate ; la giacca è senza risvolti, nel tipico colore grigio verde, con mostrine nere recanti i teschi e i fasci,  questi ultimi nascosti dal bavero della camicia. Reca sul braccio sinistro uno scudetto nero profilato di bianco con al centro l’immagine del teschio in tessuto argentato, figura assai inflazionata e ricercata tra le brigate nere. Diventando poi nel marzo 44 legione autonoma, questo scudetto sarà sostituito da un azzurro in metallo. Sul taschino sinistro compaiono i gradi da sergente che,  a volte, venivano riportati anche sul basco.
I pantaloni sono realizzati con il tipico tessuto mimetico italiano,il cinturone e d’origine italiana con appeso il classico pugnale e una fondina tedesca per la  P08  Luger che il milite impugna. Il figurino è stato dipinto con colori acrilici e la tecnica è già stata illustrata in precedenti articoli, cui rimando.
Ho ambientato il milite in azione nel cuore di Milano, dopo un attentato, mentre richiama i suoi camerati per una pronta reazione. La pavimentazione è in gesso,dipinta ad acrilico; i cartelli indicatori sono realizzati a computer e posti su un palo di sostegno, proveniente dalla scatola Tamiya dedicata ai segnali.

Bibliografia
G.Rosignoli  “RSI Uniformi, distintivi,equipaggiamento e armi 1943- 45”  Edit. Alberelli
Rivista  “Uniformi & Armi” n 8 dic1989 -  n 24 aprile 1991