Il secondo pezzo dipinto per la Box Art della ditta “SOLDATI” è ancora un soggetto italiano: un fante ambientato nel fronte africano che, in posa epica, si accinge a sferrare un attacco contro i figli della “Perfida Albione”. Ciò che colpisce del soggetto è appunto la posizione evocativa, quasi un monumento al valore indomito dei nostri soldati che, come recita un celebre epitaffio , mancarono certamente di fortuna e, dico io, anche di mezzi, non certo di valore. Il pezzo è sempre del valido scultore Marco Marcucci , prodotto in resina di colore grigio/giallo, con l’elmetto e le semi braccia divisi dal corpo, il mab38 impugnato nella destra. Bisogna perciò porre attenzione durante il montaggio degli avambracci affinché, a lavoro terminato, non si vedano segni di giuntura. E’ opportuno inserire dei piccoli perni di rinforzo e rifinire con stucco liquido, come il Gunze Sangyo “Mr Surfacer 1000” oppure diluendo con acetone i più comuni stucchi Molak e Tamiya. A parte questo, il montaggio non presenta complicazioni ulteriori e i pezzi sono precisi. La colorazione L’incarnato ha una parte importante nella colorazione, essendo il figurino a torso nudo, perciò dopo alcune prove, ho realizzato la tinta base per simulare un soggetto esposto agli effetti atmosferici e bellici; non tanto o solo una pelle abbronzata, ma impolverata, sudicia e scurita dal sole.Ho realizzato questa tinta con una mescola di uniforme inglese, vermiglione, mogano, carne base e carne dorata di Vallejo. Ho poi fatto un lavaggio con terra base estremamente diluito, e a colore non ancora asciutto, ho ripassato le parti anatomiche in evidenza con la tinta base, sempre più schiarita nelle zone di luce, arrivando a dare il carne dorata puro e diluito.Alcune zone d’ombra sono state ritoccate con il terra base, ottenendo alla fine una buona definizione anatomica e una tinta che si avvicinava a quello che ritenevo essere la pelle di un soldato nel deserto e in guerra. Almeno nei miei intenti. Poi per dare enfasi al pezzo, ho riprodotto alcune ferite superficiali, a significare i segni di schegge e abrasioni riportate nel combattimento; sono partito dal rosso nero e ho terminato con un carminio assai diluito per non coprire del tutto il colore sottostante. Infine ho ripassato alcune parti del corpo con il trasparente satinato per simulare il sudore. Anche sul volto ho evidentemente applicato i medesimi colori, senza però rimarcare l’effetto polvere come nel corpo;le ultime luci sono di carne chiaro dato sugli zigomi, naso e punta del mento.
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