El Agheila Fortess, nasce da uno spunto ricavato guardando alcune foto di un libro dedicato all’Africa Korps, durante i primi anni di questa durissima campagna, ogni oasi, forte, o com’era chiamata dagli italiani “ridotta”, fu meta di conquista da parte dei vari schieramenti per assicurarsi una postazione strategica nel deserto ma, soprattutto, per avere l’esclusiva del bene più importante in questa zona: l’acqua.
Le posizioni conquistate dunque, erano fortificate e difese fino all’ultimo, proprio per l’importanza che esse assumevano nell’ambito del teatro delle operazioni.
Spesso queste postazioni, sorgevano su piccole alture da dove, si poteva controllare e quindi vigilare, su un territorio vastissimo, potendo dunque, scorgere con molto anticipo, lo spostamento delle truppe nemiche.
L’importanza di questi capisaldi fu tale, durante la guerra d’Africa, da promuovere battaglie e controffensive, molti sono quindi, i documenti che parlano e rappresentano questi luoghi o questi avvenimenti.
E’ ovvio che costruire un diorama di una di queste postazioni nella scala 1/35 sarebbe un lavoro “titanico”, però, ritagliare un’immagine e creare una piccola scena diventa una cosa possibile, resta solo da decidere il soggetto e il progetto può avere inizio.
Molte volte nei miei articoli, ho rilevato l’importanza che i volumi e le proporzioni assumono nella realizzazione di un diorama.
L’osservatore dovrà sempre avere la possibilità di focalizzare lo sguardo su tutti gli elementi che andranno a comporre la scena, è quindi fondamentale, la scelta del soggetto, dell’ambientazione e del modello che andremo a realizzare.
Per creare in poco spazio un gradevole gioco di proporzioni, ho voluto riprodurre una torre da osservazione interamente costruita con listelli di legno di vari spessori per modellismo navale.
Dopo aver fatto un piccolo progettino su carta, importante per ricavare le misure, ho iniziato la costruzione partendo da un basamento di plastica che, tornerà utilissimo quando dovremo incollare la torre sulla basetta.
Per questo tipo di lavoro saranno necessari: un buon cutter, un seghetto da traforo e della colla vinilica rapida.Vi consiglio di procedere nella costruzione per stadi, terminando completamente ogni elemento, il posizionamento della scala interna altrimenti diverrebbe impossibile.
Al termine dei lavori, procederemo con la colorazione che, utilizzando tinte con tonalità marrone/grigio, dovrà imitare il più possibile un legno particolarmente aggredito dagli agenti atmosferici.
Ora, con la torre completata e lo scafo del kit che utilizzeremo, potremo ricavare le misure per la basetta che sarà costruita, utilizzando un pezzo di cornice per quadri opportunamente tagliata ed incollata a misura.
Cercate sempre di limitare il più possibile lo spazio che circonda i vari elementi che compongono la scena, eviterete poi, di scervellarvi per riempire gli spazi vuoti e un logorante lavoro di costruzione e pittura d’accessori necessari per chiudere i buchi.
Continuate sempre, durante la costruzione della base, a tenere sotto controllo le misure e, non stancatevi mai, di provare e riprovare il posizionamento dei vari elementi, il diorama, infatti, dovrà crescere attorno a questi, includendoli nel modo più naturale all’interno della scena.
Per creare un elemento riempitivo e d’interesse, ho costruito a fianco della torre, un serbatoio campale per l’acqua potabile, lo spunto è come sempre tratto da una foto e la costruzione ha richiesto l’utilizzo di un piccolo pezzo di tubo (diametro circa 3 cm) e di vari profilati evergreen.
Per quest’elemento sceglieremo una tinta completamente non in tono con la scena circostante, il serbatoio, infatti, spiccherà su tutti gli altri oggetti creando contrasto e impatto visivo.
Completeremo la base con del terriccio, qualche elemento naturale e, ovviamente, tanti piccoli accessori( taniche, bidoni, attrezzi, ecc.).
Sul basamento della torre, sono stati posti numerosi sacchi di sabbia precedentemente modellati con dello stucco bicomponente e posizionati in modo naturale prima dell’indurimento.
Pittura, invecchiamento e finitura di tutti questi elementi, sono fasi importantissime per una buona riuscita del diorama, cercate sempre di usare tante tonalità di un colore però che dovrà sempre dominare all’interno della scena.
La scelta del kit da utilizzare è certamente soggettiva, nel mio caso, ho optato per un semicingolato pesante, ciò non toglie che ognuno di noi può scegliere un qualunque altro soggetto, fermo restando però, che questo, sia conforme al periodo e alla località rappresentate dalla scena stessa.
Per quanto concerne il modello utilizzato dal sottoscritto, lasciando quindi perdere i motivi che hanno condotto a tale scelta, concentriamoci sulla costruzione e pittura del kit e sulle modifiche e migliorie apportate.
Noto come trasporto truppe, questo semicingolato fu utilizzato per tutta la durata del secondo conflitto mondiale su tutti i fronti, ne furono prodotte svariate versioni, la giapponese Tamiya, riproduce come al solito egregiamente, la versione iniziale alla quale, per esigenze sceniche, ho apportato alcuni miglioramenti.
In commercio esistono numerosi kit di conversione per questo modello, personalmente, ho scelto quello della ditta ARMO che, trasforma il veicolo da trasporto truppe a trasporto materiali.
Nella scatola, infatti, è presente tutto il necessario per detta modifica: dai vari elementi che compongono la cabina di guida, al cassone di legno completo di telaio. Tutti i componenti sono in resina di buona fattura e di facile montaggio, l’adattamento al kit Tamiya è perfetto e non richiede alcuna modifica.
Un po’ più impegnativa è invece l’autocostruzione del motore, per questo sono necessari, infatti, sia foto che disegni che, talvolta, non sono di facile reperibilità. Tutto il pezzo, è stato costruito utilizzando plasticard e rimasugli d’altri kits che sono stati modificati o adattati all’occasione, l’impegno è notevole ma il risultato sul modello e sulla scena è di grande effetto.
La parte pittorica e il carico del veicolo, sono gli elementi di spicco del modello, nel primo caso, infatti, risaltano immediatamente le tante tonalità di colore utilizzate e, in alcuni casi (vedi il treno di rotolamento dei cingoli) sono portate all’eccesso, proprio per creare un effetto ottico piacevole ma, contemporaneamente reale e, riprodurre, il più fedelmente possibile, quello che poteva essere lo stato d’usura di un mezzo operativo nel teatro africano.
Via libera dunque all’utilizzo dei colori che mai avreste pensato di usare; giallo, blu, bianco, rosso, verde, ocra, ecc… se lasciati scorrere ben diluiti nei vari anfratti del modello, riprodurranno sporcizia, logorio, usura, in modo fantastico, senza alterare la livrea di base.
L’altro punto importante a cui accennavo poc’anzi è il carico d’accessori presenti nel cassone del veicolo, guardando il modello con attenzione è possibile notare la quantità elevata d’elementi presenti nel vano di carico, è importante dunque la scelta di tutti questi componenti, essi devono, infatti, seguire una certa logicità e avere un posizionamento naturale. Provare e riprovare varie volte a sistemare i vari oggetti fino alla disposizione finale e a questo punto, dopo aver fotografato o fatto uno schizzo di tale sistemazione che ci servirà per incollare definitivamente i vari oggetti, passare alla fase della pittura, questo passaggio, sarà lungo e stancante e alla fine potremmo non ricordare più il posizionamento scelto dei vari oggetti.
La pittura degli accessori dovrà essere minuziosa e accurata, ogni pezzo dovrà essere terminato singolarmente curando ogni minimo dettaglio, il carico dovrà essere variopinto e dare un effetto volumetrico, proprio come nella realtà.
Quando tutti gli elementi saranno sistemati sulla scena, l’effetto sarà veramente realistico, nel mio caso basterà sistemare un figurino sulla sommità della torre, aggiungere nei punti rimasti vuoti qualche piccolo dettaglio, pochi ritocchi di colore qua e la e il nostro piccolo angolo di deserto africano sarà pronto. Il modello avrà così una degna cornice che farà apprezzare e ammirare nel miglior modo tutte le sue principali caratteristiche.
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